Rimossa l'auto fantasma da via Foscolo, resta il mistero
Arbus - Senza proprietario, da sei anni era abbandonata in un parcheggio pubblico
Via la macchina, resta il mistero. Dal 2019 ad Arbus, nei parcheggi in via Ugo Foscolo era posteggiata una Peugeot 206 grigia, con targa francese.
L’auto, dopo numerose segnalazioni da parte dei residenti della zona, è stata finalmente rimossa dall’amministrazione comunale, la scorsa settimana.
«Quando ci siamo insediati – ha commentato l’assessora al Decoro urbano, Sara Vacca – i residenti di via Ugo Foscolo ci hanno segnalato la presenza di un’auto con targa francese, parcheggiata da omrai sei anni neglispazi adibiti a parcheggi pubblici della zona. Un posteggio diventato nel frattempo sede e attrattiva di sporcizia e di vari animali. La scorsa estate uno dei vigili si era occupato di rintracciare il proprietario anche attraverso agenzie francesi, ma senza esito positivo».
Le uniche informazioni in mano all'amministrazione comunale riguardano la proprietaria del mezzo, che risulta una donna di nazionalità australiana con residenza a Carcassonne, in Francia, a tutt'oggi ancora irreperibile. Tante le supposizioni sui motivi dell'abbandono dell'auto, circondato ancora dal mistero: una dimenticanza, un guasto, forse addirittura un furto.
La rimozione dell’auto rientrava tra le azioni previste per la cura e il decoro del paese, anche in vista della prossima stagione turistica ormai imminente.
Un’azione che nelle intenzioni dell'amministrazione comunale, si spera non si esaurisca con la semplice rimozione: «Se il veicolo non verrà reclamata da nessuno e sussisteranno le condizioni necessarie – ha concluso l’assessora Vacca – faremo in modo che l’auto venga assegnata a qualche associazione di volontariato. L’alternativa sarebbe rottamarla, ma con una spesa che il Comune non vorrebbe affrontare. In ogni caso l’auto andava rimossa, sia per una questione di decoro urbano sia per ragioni legate alla viabilità e all'occupazione di suolo pubblico».
Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
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