Emergency, 11-5-2024

 Serrenti - Il sogno di un mondo senza guerre, non deve essere considerato utopia

Sabato scorso l’ExMa di Serrenti ha ospitato un appuntamento congiunto di Red - Rete per l’Eguaglianza e la Democrazia ed Emergency, in occasione dei trent’anni di attività di quest’ultima. L'iniziativa è strutturata su due giornate: il secondo incontro si terrà a Cagliari, a Su Tzirculu, di via Molise, il 15 maggio.

Il tema è stato quello della pace e di come la storica associazione lavori in vari paesi nel mondo per realizzarla. Il pomeriggio è iniziato con una mostra fotografica sull’ultimo anno di attività della nave di Emergency Life Support, impegnata nel Mar Mediterraneo nel tentativo di salvare le vite dei migranti in cerca di un futuro migliore in Europa. Il pubblico della mostra ha potuto vivere un’esperienza completa grazie ad alcuni visori a realtà aumentata che hanno consentito di riprodurre in modo immersivo ciò che è accaduto all’interno dell’imbarcazione.


Successivamente, alle 19, il dibattito, moderato da Alessandra Ghiani, giornalista e direttrice del periodico Antas, con Miranda Corda e Giuseppina Marongiu, referenti di Emergency Sud Sardegna, introdotto da Marongiu con le parole di Gino Strada, fondatore di Emergency, dal suo libro postumo Una persona alla volta.

Antonella Pasci, socia e componente del direttivo di Red, ha aperto il confronto: «Per portare avanti discussioni e tematiche serve una rete di persone, associazioni, e altre realtà locali che possano contribuire allo sviluppo culturale e politico del territorio mettendo in campo diverse competenze per raggiungere obiettivi comuni. Per questo crediamo nell’importanza di organizzare eventi come questi».
All'interrogativo contenuto nel tema della serata: «Un mondo senza guerra è un'utopia?» la risposta è arrivata, forte e sincera, da Miranda Corda: «Io non so se sia o meno un'utopia. Una cosa è certa, Gino Strada ci ha insegnato, mettendo in piedi Emergency, che un'utopia smette di essere tale quando in tanti si mettono in gioco per farla diventare una realtà, dunque possiamo dire, "Perché no?"».

Sul tema cardine della guerra e sulla ricerca della pace si è provato a capire quali siano le strade percorribili. Il tema è strettamente correlato alle rotte migratorie del Mediterraneo: «La nostra domanda di partenza - ha concluso Antonella Pasci - è stata: "Perché le persone affrontano questi terribili viaggi nel Mediterraneo?". Lo fanno perché cercano di fuggire dalle violazioni dei diritti umani e dalla povertà e le persone sono costrette ad affrontare questi viaggi perché mancano delle vie legali e organizzate, come quelle proposte da Emergency, che noi condividiamo».


Su questo aspetto è emersa chiara l’esigenza di lavorare sulle vie di accesso legali e sicure, ma non è sufficiente: servono sistemi di accoglienza che funzionino e che siano rispettosi della dignità umana delle persone che ospitano. Per questo si battono Emergency e altre associazioni, come Red, che lavorano, anche organizzando eventi di questo tipo, per fare conoscere a tutti ciò che accade nel mondo e affinché tutti possano richiedere diritti, per ogni persona, nel mondo, «Altrimenti sono privilegi», diceva Gino Strada.

Emanuele Corongiu (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza e seguenti: alcuni momenti dell'iniziativa di sabato scorso a Serrenti

Emergency, 11-5-2024


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