Arbus - Intervista a Laura Deiana, dopo il suo rientro in Sardegna
Laura Deiana, arburese da poco rientrata in Sardegna dopo gli studi fuori sede, ha deciso di dedicarsi tra le altre cose anche a un nuovo progetto di teatro.
Classe 1992, nata a San Gavino, Laura Deiana ha vissuto prima in Trentino Alto Adige e poi ad Arbus.
Dopo gli studi in Mediazione linguistica si è iscritta presso l’Università autonoma di Barcellona al corso di Studi teatrali. Oggi lavora nel settore del marketing e della pubblicità, ma al momento del ritorno, nella sua valigia ha trovato posto anche per un progetto teatrale, concepito proprio nella capitale della Catalogna.
Deiana ha trovato terreno fertile nella storica compagnia teatrale arburese Su Fazzoni, che stava pensando di fare partire un nuovo progetto per bambini: ne è nata una collaborazione, allo scopo di portare le emozioni e le loro espressioni sul palcoscenico.
Ci racconti del progetto teatrale ...
Il progetto è partito da qualche settimana, in collaborazione con la compagnia teatrale arburese Su Fazzoni, la quale mi ha accolta e supportata dal principio. Il laboratorio di teatro si organizza in diverse sessioni, nelle quali si svolgono esercizi volti a migliorare e scoprire le proprie capacità di stare sul palcoscenico, di recitare e di affrontare le emozioni che in altri contesti non è possibile sviluppare o esternare. Lo considero uno spazio aperto, senza limiti e privo di giudizio, dove tutti possono sentirsi capiti e liberi di esprimersi. Si rivolge ai bambini ma anche agli adolescenti e agli adulti: al momento abbiamo formato un piccolo gruppo ma è ancora possibile iscriversi. Svolgiamo esercizi propedeutici all’arte della recitazione e tutto è legato alla creazione di uno spettacolo teatrale. Il progetto è nato dal desiderio di volere offrire il mio contributo al sociale e dare alle persone la possibilità di riscattarsi dalle difficoltà della vita e vedersi con occhi nuovi. Il gruppo Su Fazzoni mi ha accolto con entusiasmo.
Quando è nata in lei la passione per il teatro?
Fino dall'infanzia, quando amavo organizzare piccoli sketch durante i pranzi familiari e con l'ausilio della telecamera onnipresente di nonno. Si è poi concretizzata al Liceo, durante un laboratorio di Teatro organizzato dalla scuola (Liceo Piga di Villacidro, ndr).
Che differenze ha percepito tra lo stile di vita di Barcellona e quello di Arbus, Cagliari e della Sardegna in generale? C'è qualcosa da cui prendere esempio?
Barcellona è una città cosmopolita, libera e molto energica. Senza dubbio le differenze riguardano lo stile di vita frenetico, l'attivismo della gente nei confronti degli eventi e delle novità. Vorrei portare anche ad Arbus la curiosità di scoprire che ci sono sempre cose buone e interessanti da potere creare. Siamo un popolo importante e dovremmo essere più consapevoli della nostra cultura e delle sue tradizioni, investendo su questi punti con lo sguardo volto sempre al futuro.
Cosa spinge un attore a interpretare personaggi diversi da sé?
Ogni persona ha diverse potenzialità, così come i personaggi che si interpretano. Entrare nelle vesti di un' altra persona consente di osservare il mondo da diverse prospettive, ampliare la visione e l'empatia nei confronti del diverso, soprattutto da quello che ci spaventa. E' un lavoro che si svolge sia sopra il palcoscenico ma soprattutto nell'interiorità di ciascuno di noi.
Tornare al suo paese di origine dopo aver scoperto altro nel mondo, che sensazioni le ha suscitato?
La visione che ho ora della mia terra è lontanissima da quella che avevo prima di lasciarla. Senza dubbio apprezzo meglio le piccole cose della vita, la mia cultura e le tradizioni che silenziosamente mi ritrovo a comunicare ogni giorno. Mi sono sempre definita come una persona in cerca di stimoli.
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Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: Laura Deiana
