Torre dei Corsari, Arbus

 Medio Campidano - Largamente insufficienti i fondi regionali rispetto alle domande

Poco confortanti per i centri del Medio Campidano le graduatorie pubblicate dalla Regione, che sanciscono la destinazione degli aiuti per le aree di sosta camper.

Sono ben 6 su 8 i comuni che non sono stati ammessi al finanziamento, per "carenza di fondi disponibili".
Solo Gonnosfanadiga e Sanluri per il Medio Campidano ce l'hanno fatta, risultando beneficiari del finanziamento di 50mila euro e rientranti nel novero dei 42 comuni sardi tra i quali sono stati suddivisi 1.995.000 euro. Per gli altri 6 comuni del Medio Campidano che avevano presentato progetti di costruzione o sistemazione di aree per camper (Villacidro (leggi l'articolo), Serramanna, Sardara, Pabillonis, Siddi e Tuili ) non sono bastati i fondi messi a disposizione della Regione.

Il bando, riservato esclusivamente alle aree comunali per la sosta occasionale di autocaravan e caravan, aveva visto innalzata per l'annualità 2023 la dotazione finanziaria della Regione, portata da 1 milione e mezzo a due milioni di euro. Gli aiuti prevedevano 50mila euro a ogni comune per le nuove realizzazioni e 15mila euro per gli interventi di ristrutturazione, ampliamento e riqualificazione delle aree di sosta già esistenti.

Alla luce della massiccia partecipazione dei comuni sardi la dotazione messa sul piatto dalla Regione, sia pure aumentata, non è bastata ad accontentare le ambizioni di nemmeno la metà degli aderenti al bando: ben 95 i comuni che si sono visti respingere i progetti per carenza di fondi, a fronte dei soli 42 che ce l'hanno fatta.


Un richiamo al quale tanti comuni avevano riposto le loro speranze di dotarsi di adeguate strutture per intercettare il turismo itinerante, ma che sono rimasti a bocca asciutta: sono praticamente 1 su 3 i comuni sardi che hanno presentato domande, e per tutta l'Isola, a fronte dei 2 milioni di euro di incentivi disponibili, sono arrivate richieste per un valore complessivo superiore ai 4 milioni di euro.

I numeri del settore del turismo all’aria aperta in camper indicano una realtà in costante crescita negli ultimi anni, con un balzo registrato in corrispondenza della pandemia: si tratta di un tipo di turismo che potrebbe favorire i flussi verso le aree interne e anche al di fuori della stagione turistica estiva. Prospettive molto interessanti, che però per svilupparsi hanno bisogno di servizi di qualità: quelli che i comuni hanno dimostrato di non volersi lasciare scappare, anche se pochi di loro sono stati premiati.

Redazione Isp © Riproduzione riservata

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