Luigi Secchi e PatriciaVidotto

 Arbus - Nuovo appuntamento del progetto "Viaggio nella sostenibilità" all'Istituto alberghiero

Si è svolto stamattina, presso l’aula magna dell’Istituto alberghiero Alessandro Volta di Arbus, il secondo appuntamento del percorso multidisciplinare Viaggio nella sostenibilità.
Iniziato a Dubai, oggi il viaggio è proseguito, prima a Venezia e poi ad Arbus. I referenti del progetto Mariangela Usai e Filippo Mereu hanno coordinato la mattinata: presentata da Stefano Aru, con interventi di Carlo Casti, docente e autore di numerosi libri a tema slow food, Susanna Alonso, digital wine marketing e Patricia Vidotto e Luigi Secchi, titolari della cantina Gibadda ad Arbus e della Trattoria Anzolo Raffaele a Venezia.

«Con l'incontro di oggi – ha spiegato Mariangela Usai - il nostro viaggio prosegue con il ritorno in Italia: a Venezia e ad Arbus, dove Luigi e Patricia lavorano. Ci addentreremo gradualmente in cosa vuol dire creare sostenibilità ed eventi sostenibili con i prodotti del territorio. Speriamo presto di portare i ragazzi a vivere concretamente queste realtà, anche con delle degustazioni. Tutto questo ci permetterà di creare delle idee di banqueting sostenibile».

Stefano Aru, docente di Diritto Costituzionale presso l’università di Cagliari, ha spiegato: «Recentemente la sostenibilità è entrata anche nella nostra Costituzione, con la modifica degli articoli 9 e 41. Questo a dimostrazione di come il progetto della scuola si inserisca anche nel dibattito politico-istituzionale attuale. La sostenibilità assieme alla conoscenza delle lingue e all’apertura verso altre cultura è il sistema di ingredienti principali di questo viaggio».

Proprio la sostenibilità caratterizza le imprese di Luigi Secchi e Patricia Vidotto. A Venezia la loro trattoria è una dei protagonisti di Osti in orto, un progetto che mette insieme circa quindici ristoratori di Sant’Erasmo, che si occupano di fare produrre le verdure autoctone veneziane e poi utilizzarle nei propri locali.


«Il complimento più bello che riceviamo – ha spiegato Luigi Secchi – è che i nostri pomodori sanno davvero di pomodori; come era normale per i nostri nonni, che conoscevano i veri sapori delle nostre colture. Quando preparo un piatto penso sempre ai profumi della cucina di mia madre ad Arbus, il profumo dei pomodori, per restare in tema, a cui si aggiungevano gli odori delle erbe aromatiche di quando uscivo di casa. La cucina è emozione».

La sostenibilità parte dal capire come è stato prodotto ciò che finisce nei nostri piatti: un prodotto di qualità è coltivato nella sua stagione, questa è la prima regola.

«Non siamo in grado di produrre tutto – ha spiegato Patricia Vidotto, ma altri agricoltori lo fanno per noi. Mi rivolgo a voi giovani arburesi, avete una fortuna immensa a vivere qui. Noi cerchiamo di portare nel nostro ristorante i sapori autentici della cucina. Per fare questo ci siamo uniti in associazione, abbiamo fatto rete con altri ristoratori e a turno proponiamo una ricetta con i prodotti del momento. A Venezia è stato molto facile, speriamo di poterlo fare anche qui».

Non sono mancate le domande incuriosite degli studenti, ai quali i due imprenditori hanno rivolto un invito: «Provate a coltivare voi i vostri prodotti, di stagione, e sentirete la differenza».

Lo scopo di questo viaggio nella sostenibilità è anche stimolare i ragazzi a continuare il percorso anche dopo la scuola, e Mariangela Usai ha così concluso: «Al termine è previsto un contest tra classi, parteciperanno alcuni progetti e il migliore verrà premiato e proposto all’azienda. Se il covid lo permetterà, questo evento sarà aperto alla comunità».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Luigi Secchi e Patricia Vidotto in un momento dell'incontro

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