Sardara, Cer, novembre-2023

 Sardara - Il progetto è nelle mani della Giunta: novanta giorni per valutarlo, poi deciderà il Consiglio

Sembra farsi strada l'idea di una Comunità energetica rinnovabile (Cer) a Sardara: venerdì sera, al Centro di aggregazione sociale di via Oristano, si è svolto un incontro pubblico di presentazione del modello di Cer elaborato dalla società di investimento Green Wolf Cer, operante nel mercato della produzione e condivisione dell’energia da fonti rinnovabili.

In occasione dell’incontro, i cittadini partecipanti, tra i quali i titolari di alcune attività commerciali del territorio, si sono confrontati sul tema delle energie rinnovabili.

Durante l'incontro di venerdì, il moderatore Giuseppe Dessena ha condotto gli interventi di Giovanni Morelli, responsabile del mercato Italia di Green Wolf Cer e del manager sviluppo proposte, Marco Capello, che hanno esposto i possibili vantaggi della costituzione delle Comunità energetiche rinnovabili, in linea con gli intendimenti del legislatore statale e in attesa dell’approvazione dei decreti di attuazione della normativa nazionale, ancora in fase di elaborazione.

Il sindaco di Sardara, Giorgio Zucca, aprendo il dibattito ha comunicato l'orientamento della sua maggioranza: «è intenzione della giunta comunale sardarese costituire una Comunità energetica, con un’estensione stimata intorno ai 2,5 ettari di terreno, nell’area artigianale del comune di Sardara».


La maggioranza di Dialogo e futuro per Sardara, avendo ricevuto da Green Wolf Cer i piani di fattibilità relativi al progetto di costituzione di una Comunità energetica sardarese, dovrà valutare la pubblica utilità della pianificazione entro novanta giorni e sottoporla all’intero Consiglio comunale per l’approvazione.

Sull'utilità delle Cer la comunità di Sardara non è nuova al confronto: l'ultimo appuntamento sul tema, organizzato dal gruppo consiliare di minoranza Orizzonte Sardara, risale a maggio e diede vita a una mozione per formare un gruppo di lavoro trasversale per realizzare una Comunità energetica.

Durante la presentazione del progetto ipotizzato per Sardara, i relatori hanno evidenziato: «la costituzione delle Comunità energetiche consentirebbe l’accesso agli incentivi economici statali e regionali, devoluti in misura proporzionale alla produzione e al consumo locali di energia elettrica».

In questo quadro, rispetto al vecchio paradigma, che stabiliva una relazione diretta tra il Gse (Gestore dei servizi energetici) e il singolo utente che avesse installato nella sua abitazione o nella sua impresa un pannello fotovoltaico, la Comunità energetica si configurerebbe come soggetto giuridico autonomo, destinatario dei contributi economici statali per le quantità di energia prodotta e consumata a livello locale e con il coinvolgimento, nonché a giovamento, dell’intera comunità cittadina.

«Si abbatterebbero notevolmente - hanno spiegato i relatori dell'esposizione - le spese per il trasporto dell’energia e, seppure senza alcuna riduzione dei costi in bolletta, il consumatore, periodicamente, avrebbe diritto a un bonifico calibrato sull’apporto economico offerto alla Comunità in termini di consumo di energia elettrica».

Non ultimo per importanza, la proposta di Green Wolf Cer prevede l’istituzione di un Fondo per la lotta alla povertà energetica, nel quale fare convergere le risorse finanziare eventualmente ricavate dal processo produttivo. Le modalità di spendita di questo fondo dipenderebbero dalla destinazione che sarà indicata dall’ente pubblico. 

 Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento dell'incontro di venerdì 10 novembre

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