Regione - Ennesima bocciatura di una legge sarda per «contrasto alle norme costituzionali»
Ennesima bocciatura per una legge regionale sarda: respinta l'idea che i piccoli paesi sardi potessero contare su una sorta di "supersindaci".
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie ha esaminato ieri nove leggi regionali, tra le quali ha deliberato di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 9 dell’undici aprile scorso “Interventi vari in materia di enti locali della Sardegna. Modifiche alla legge regionale n. 4 del 2012 e alla legge regionale n. 3 del 2009”, che intendeva portare da tre a quattro il numero massimo di mandati per i sindaci dei comuni fino a tremila abitanti e da due a tre quelli per i sindaci dei paesi con abitanti tra i tremila e i cinquemila.
La motivazione della bocciatura, come si legge dal comunicatodel Consiglio dei ministri, è perentoria: «talune disposizioni, ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e di ordinamento degli enti locali, eccede dalle competenze attribuite alla Regione Sardegna dallo Statuto di autonomia, violando gli articoli 3, 51, primo comma, 97 e 117, secondo comma, lettere l) e p), della Costituzione, nonché i principi generali dell’ordinamento giuridico della Repubblica».
Per la regione guidata dalla coalizione di centro destra è la quindicesima volta che il Governo intenta ricorso davanti alla Corte Costituzionale contro una legge sarda.
Contestualmente è stata respinta anche la parte della legge regionale che autorizzava il reclutamento dei segretari comunali: i vicesegretari, senza bisogno di superare il concorso previsto per l'iscrizione all'Albo, avrebbero potuto sostituire i segretari comunali titolari (nei comuni di pari fascia) in caso di sedi vacanti.
Tra i 28 comuni del Medio Campidano, ben 20 avrebbero beneficiato dell'estensione ak numero dei mandati: 17 centri al di sotto dei tremila abitanti (Pabillonis, Villamar, Lunamatrona, Furtei, Villanovafranca, Barumini, Gesturi, Segariu, Tuili, Collinas, Villanovaforru, Siddi, Pauli Arbarei, Ussaramanna, Turri, Genuri, Las Plassas e Setzu), e 3 centri tra tremila e cinquemila abitanti (Samassi, Serrenti e Sardara).
Anche alla Sardegna non resterà quindi che attendere la riforma sul piano nazionale del limite dei mandati di eleggibilità dei sindaci, in corso di approvazione in Parlamento: il nuovo Testo unico sugli Enti locali, se supererà l'iter di approvazione, consentirà ai comuni fino a 5 mila abitanti di eleggere lo stesso sindaco per tre mandati consecutivi.
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Redazione I.S.P. © Riproduzione riservata