Foto Fabio Argiolas

 Sanluri - Sardegna - Riceviamo e volentieri pubblichiamo l'intervento di un lettore

Oggi, mentre camminavo dopo aver fatto la spesuccia (pochissime cosette urgenti), riflettevo su ciò che la Sardegna sta patendo da marzo scorso.
Il Nord Sardegna, la Trexenta/Sarcidano, il Meilogu, il Montiferru, la Marmilla e il Sulcis Iglesiente stanno combattendo a mani nude una battaglia. La battaglia del 2023.

Sanluri ha conosciuto la Battaglia del 1409. Questa è diversa. E' campale ed è indispensabile da vincere. 614 anni fa morirono migliaia di persone. Ora, nel 2023, invece stanno per morire tantissimi territori della nostra amata Ichnusa - Sardegna.

Qual'è il colpevole? La miccia che farà morire i nostri territori? La fasulla transizione energetica fatta solo di impianti di maxi eolico, agri-voltaico e anche cavidotto del Tyrrenian Link (che partirebbe da Margine Rosso per passare anche in prossimità di Selargius). Noi sardi? Noi attivisti dell'ambiente e dei diritti a tutela dei nostri territori che dobbiamo fare?

Lo dice la parola stessa. Attivisti. Attivarci per fare si che tutto venga ritirato, o quantomeno situato in zone non più idonee a pastorizia, agricoltura, allevamento e a uso commerciale.

Nelle nostre pianure, nelle nostre colline, a pochi chilometri da reggie nuragiche e archeologiche non ci pensino minimamente. E' nostra cura difendere il nostro creato. La creatura più bella: la natura e l'archeologia!

Siateci. E superate l'indifferenza. Non fa bene alla vostra, nostra Terra.

Fabio Argiolas, Sanluri

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