Aereo in fase di bombardamento

 Gonnosfanadiga - Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera di Luciana Mele sull'ottantesimo anniversario del bombardamento

Gonnosfanadiga 17 febbraio 1943.
Scrivo da cittadina,
scrivo da essere umano,
scrivo da persona che ha sentito parlare di questa giornata fin dalla sua infanzia.

Racconti e immagini vissute attraverso i ricordi della propria nonna, che in quel lontano giorno del 1943 aveva il più grande dei suoi figli, di cui non c’erano notizie da molti mesi, impegnato a prestare il servizio militare; altri due, un po’ più piccoli, a raccogliere lungo le rive del Rio Piras materiali da costruzione (sabbia, pietre) per potersi guadagnare qualche spicciolo utile a comprarsi un pezzo di pane.

Mia madre di circa nove anni, con in braccio il suo fratellino più piccolo, si trovava a quell’ora, alla fine del vecchio ponte, tra via Roma e l’inizio di via Dei Mutilati. Era una bellissima giornata e il paese brulicava di gente, impegnata nelle più semplici e svariate attività quotidiane. Le persone si trovavano fuori dalla propria casa, anche solo per sfuggire al freddo di quelle povere abitazioni; fuori a prendere il sole; fuori a fare una passeggiata per scaldarsi; fuori a cercare gli amici per giocare insieme, nell’immediato dopo pranzo.

Mia nonna sentì gli aerei arrivare, si rese subito conto che non si trattava dei soliti voli di perlustrazione o di spostamento; gli aerei troppo bassi, tutti molto vicini gli uni agli altri. Disperata, si guardò intorno. Era sola in quel momento. Il pensiero dei figli subito la assalì. “Chi vado a cercare? I più grandi? I più piccoli?” Decise in un attimo di dirigersi verso il fiume poco distante, raggiunse i figli in un baleno. Tutto si svolse in un baleno. Li vide da lontano, cercavano di nascondersi, di ripararsi come potevano, con quello che trovavano. Subito il suo pensiero andò agli altri due, la bambina e il piccolino, usciti a fare una passeggiata al sole, in quella bellissima giornata. Lasciò passare la furia, tornò indietro, si diresse verso l’altra sponda del fiume, quella di via Dei Mutilati. Lì abitava una famiglia amica. Là erano riposte le sue speranze. Attraversò la strada. La casa era all’angolo. Ad un tratto, venne richiamata dalle urla dell’amica che, in lacrime, le riconsegnò i suoi due figli. Mia madre e suo fratello sottratti, appena un attimo prima, al rischio dello spezzonamento, dalla vigile attenzione della donna. Erano vivi. Erano tutti e quattro vivi. E gli altri? I tanti altri? I parenti, gli amici, i conoscenti. Molti non vennero risparmiati: circa 100 morti e più di 300 feriti. Come si svolse tutta la vicenda è noto. Ognuno in paese ha un ricordo legato a questo giorno e il filo che unisce tutti i ricordi è la drammaticità.

Gonnosfanadiga 17 febbraio 2023.
80 anni dopo.

Tante cose sono state fatte in questi lunghi anni per ricordare queste vittime innocenti: messe, preghiere, corone di fiori, ricostruzioni cinematografiche, libri, pubblicazioni, articoli, commemorazioni solenni con bande musicali e testimonianze dei sopravvissuti.

Una sola cosa non era mai stata fatta: allestire un mercato ed elemosinare la generosità dei gonnesi per offrire ospitalità e ristoro ai forestieri. Mischiare i prodotti locali, col ricordo del sangue e della morte di tanti amati Gonnesi. Molte amministrazioni si sono susseguite in questo quasi secolo e spesso è stato offerto giustamente un rinfresco alle molte bande, anche provenienti da fuori, che hanno contribuito con la loro musica alla solennità del momento, ma sempre in maniera rispettosa e dignitosa; non certamente come contemplato nella nota dell’attuale amministrazione, quasi dando ad intendere che, dove si offre cibo gratis si possono fare ricavi in denaro e pubblicità.

Chi tale nota l’ha potuta non solo pensare ma addirittura rivolgere ai produttori, con un ammiccamento a dir poco sconcertante, abbia la bontà e l’umiltà di chiedere scusa ai gonnesi, alle sue vittime, a tutte le famiglie coinvolte. E in silenzio lasciare. Quel silenzio e discrezione, che in tutta questa sciagurata faccenda, non abbiamo visto.

Luciana Mele

Immagine in evidenza: bombardieri americani in azione (gentilmente concessa dall'archivio villacidro.net)

FacebookFollowersYoutube white Instagram white Twitter

 

 

WhatsApp

Appuntamenti di cultura, incontro, socialità

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
3
7
9
10
14
15
16
20
22
23
24
27
28
29
30
31

Medio Campidano in breve