Pani e casu

 Sardara - Lettera sull'aiuto regionale per le famiglie indigenti trasformato in farsa

La notizia ha dell’esilarante.
Sentite un po': la Regione Sardegna programma un intervento a favore delle famiglie indigenti prevedendo la fornitura gratuita di prodotti tipici della panificazione a lunga conservazione e di formaggi ovini, caprini e vaccini.

L’assessorato all’Agricoltura acquisisce le manifestazioni di interesse delle aziende e costituisce un elenco dei produttori. La palla passa poi ai Comuni, ai quali è demandato il compito di pubblicare i bandi per la presentazione delle domande utili all’assegnazione dei buoni.

Il beneficio è stabilito secondo il numero del nucleo familiare. Per un componente l’importo previsto è di 30 euro al mese, 25 euro per il formaggio e 5 euro per il pane fino a ottobre 2022.

Avete capito bene: un buono di 5 euro al mese per il pane, 5 euro. Poco più di un pacco di grissini, con annessa sorpresa, almeno per i Sardaresi. Di cosa si tratta? Semplice, i beneficiari dovranno acquistare il pane a Sanluri, nessuna azienda locale rientra infatti nell’elenco regionale dei produttori.

Ipotesi spostamenti: biglietti del bus, tratta Sardara- Sanluri euro 1,90, al netto delle spese sostenute, l’importo si riduce a 3,10 euro. Forse un civraxiu o poco più.
Seconda eventualità: si arriva in auto, costi benzina superiori alla somma del buono. Lasciamo perdere.
Terza possibilità: rinuncia per valutazione nefasta costi-benefici.

Detto questo, occorre tener conto di una cosa: in ogni scelta, in ogni decisione assunta, esiste un confine pressoché invalicabile e questo limite si lega al rispetto della dignità umana.

L’indigenza non può essere considerata come una colpa, figlia di un concetto che trasforma le briciole in contributi, spacciandole poi per interventi a favore dei più bisognosi.
Ripeto: 5 euro al mese di pane e per di più non acquistabile nelle attività del posto.

L’amministrazione provi ad adoperarsi con il soggetto interessato al fine di garantire almeno la distribuzione dei prodotti in loco, così come pare debba avvenire per il formaggio, la cui fornitura sembrerebbe affidata a un’altra azienda del territorio, resasi disponibile alla consegna in uno spazio concessogli dal Comune.

Andrea Caddeo, Consigliere comunale, Sardara


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