Guspini - Successo per “Le donne (il tempo e il governo)”, proposto ieri nella rassegna Autunno d'autore
Le donne di De André non sono solo personaggi, ma mondi. E ieri sera a Guspini, al Molino Garau, hanno preso vita, tra musica, parole e riflessioni in uno spettacolo che ha saputo emozionare e fare pensare, dimostrando quanto le canzoni e ciò che a loro ruota attorno possano toccare le corde più profonde dell’anima.
Ha incantato e anche un po' commosso il pubblico presente la rappresentazione in musica e parole Le donne (il tempo e il governo), un viaggio tra le figure femminili che popolano l'opera del cantautore di cui quest'anno ricorre il venticinquesimo anniversario della scomparsa.
Una dimostrazione del perché il tre sia considerato il numero perfetto l'hanno data gli interpreti della serata: con i loro tre diversi linguaggi hanno dato ritmo e scorrevolezza a uno spettacolo intenso, ricco di significato e al contempo armonioso e coinvolgente.
I brani di De André proposti dal cantautore cagliaritano Matteo Sau sono stati eseguiti magistralmente, con un piglio dal sapore quasi filologico: esecuzione chitarristica fedele agli originali e interpretazione estremamente evocativa, grazie al dono di una timbrica accostabile a quella di Faber e a una vocalità duttile ed espressiva, capace di caricare di originalità anche i passaggi melodici e gli accenti interpretativi più familiari di canzoni che sempre più sono un immenso patrimonio comune.
Gli interventi a braccio di Alessia Farci hanno proposto riflessioni e suggestioni sulle figure femminili nell'opera del cantautore genovese e di come di volta in volta rappresentano fragilità, ribellione, resistenza e umanità. Alessia Farci ha ricordato, da donna, figure femminili rappresentate come vittime di una società patriarcale e oppressiva, ma anche portatrici di una forza rivoluzionaria e di un'umanità profonda.
Le letture proposte dall'attore Giacomo Casti hanno esteso poi i confini sulle figure complesse e potenti delle anime femminili nelle canzoni di De André: non solo muse, ma specchi critici della società, capaci di raccontare storie di dolore, libertà e riscatto: figure attraverso le quali passa buona parte della denuncia delle ingiustizie sociali di tutta l'opera deandreiana.
Alessia Farci, laureata in Beni Culturali e Spettacolo all’Università degli Studi di Cagliari con una tesi dal titolo ‹‹L’amore bianco vestito›› come ossimoro nel canzoniere di Fabrizio De André, ha spiegato la genesi del progetto artistico: «È un lavoro che è nato a sei mani. Giacomo Casti e Matteo Sau avevano in mente di confezionare in canzoni e letture un percorso tra le figure femminili di De Andrè, ma non avevano ancora individuato una formula che li convincesse pienamente. Quando poi sono venuti a conoscenza di alcuni articoli che io avevo scritto sull'argomento, hanno voluto conoscermi e da lì abbiamo dato vita a questo lavoro, proponendo una chiave di lettura che ha fatto tesoro delle nostre competenze specifiche».
Il pubblico ha gradito, dall'inizio alla fine. Ha applaudito generosamente, tributando il proprio apprezzamento ai tre interpreti e al messaggio senza tempo di De André: l’urgenza di ascoltare chi non ha voce, di dare spazio alla bellezza di chi resiste e si ribella. Delle donne, e di tutti coloro che anche "se non sono gigli son pur sempre figli, vittime di questo mondo".
Redazione Il Sardington Post © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza e seguenti: alcuni scatti dello spettacolo “Le donne (il tempo e il governo)”