Sardara - Sarà inaugurata il 7 giugno la mostra "La rivolta nell'oggetto"
La suggestiva cornice di Casa Pilloni, a Sardara, dimora rurale risalente al XVII secolo, ospiterà La rivolta nell'oggetto. Passato, presente e futuro fra cultura materiale contadina ed ecologia, una mostra organizzata e promossa dalla cooperativa Villa Abbas e da CoopCulture, all'interno di un progetto di gestione comune.
La mostra rompe con i tradizionali schemi museografici per proporre una nuova sintesi in grado di andare oltre il racconto della cultura contadina per approdare a quello della modernità, attraverso una pluralità di linguaggi espositivi. L'allestimento, curato da Nicolò Atzori, antropologo e socio di CoopCulture, è improntato a un approccio innovativo, che si differenzia dalle classiche esposizioni etnografiche, concentrate sulla conservazione e presentazione di oggetti tradizionali. Nella mostra, gli utensili e i manufatti della cultura contadina, non sono semplicemente esposti, ma posti in dialogo con oggetti moderni, in modo da evidenziare, nel tempo, le evoluzioni e i cambiamenti nel loro uso e nei materiali. Le installazioni artistiche presenti enfatizzano la rottura e il divario tra passato e presente, offrendo una riflessione critica sui processi di produzione e consumo contemporanei.
Il percorso narrativo della mostra si snoda così tra storia ed ecologia, raccontando l'evoluzione della cultura che caratterizza i modi di vita contadini. Un racconto che si intreccia con le attualissime tematiche ecologiche, criticando i moderni processi di produzione e consumo che condizionano fortemente la società. La mostra si serve dell'arte concettuale e delle moderne tecniche di comunicazione digitale, per invitare i visitatori a riflettere su quanto il passato possa offrire importanti lezioni utili ad affrontare le sfide ecologiche di oggi e domani.
«Con la mostra La rivolta nell’oggetto - ha affermato il presidente della cooperativa Villa Abbas, Andrea Caddeo - prosegue l’impegno della cooperativa, finalizzato alla valorizzazione del patrimonio culturale di Sardara e del territorio, sostanziato attraverso il racconto di uno spaccato di vita comunitaria descritta in relazione ai cambiamenti intercorsi nel corso del tempo».
Gli oggetti esposti provengono dalla collezione privata Garau-Atzori, messa a disposizione da Giuseppe e Paola Garau, fratello e sorella sardaresi che hanno dedicato la loro vita alla conservazione del patrimonio materiale familiare: un tesoro di grande valore storico e culturale, testimonianza diretta dell'evoluzione di Sardara a partire dal Novecento.
Nicolò Azori ha così sottolineato il rapporto tra oggetto e consumi: «Viviamo in uno stato di bulimia materica e materiale. Gli oggetti non sono solo parte dell'abitudine - sancendo, in certo modo, quel "diritto di annoiarsi" prima riprovevole e che oggi abbiamo caro - ma in misura maggiore una parte fisica di noi: vere e proprie protesi corporee come nell'eclatante caso degli smartphone, che ci seguono ovunque (anche in bagno). L'uso e la concezione che di essi abbiamo dicono molto, mi sembra, dei nostri modi di intendere limiti, sprechi e misure, concetti soprattutto riferibili a quello di risorsa ambientale ma anche - se ci pensiamo - ai più tragici accadimenti moderni, che ci fanno immaginare e acclimatare dentro una terribile distopia invece estremamente concreta. Questa mostra, anche cercando di essere irriverente, aprendosi a più codici, intende favorire un aumento della consapevolezza rispetto ai modi di vita moderni, indubbiamente discutibili a ogni livello (non meramente ecologico), e vuole evidenziare la cultura contadina quale limite cronologico sostanziale della narrazione; fase che, a ben vedere, continua a rappresentare un bacino di valori da tenere in forte considerazione per orientarci nel presente delle realtà locali e pensare il rapporto tra queste, il consumo sfrenato e a tutti i costi e l'alterità».
La mostra sarà inaugurata il 7 giugno, alle 17,30, a Casa Pilloni, anticamera al sito archeologico di Santa Anastasia e oggi centro culturale polivalente e luogo di incontro e scambio, gestito dalla Cooperativa Villa Abbas.
La rivolta nell'oggetto. Passato, presente e futuro fra cultura materiale contadina ed ecologia sarà gratuitamente visitabile fino al 15 luglio.
Redazione I.S.P. © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza e seguente: anteprima di due oggetti esposti nella mostra
Successivamente: la locandina di "La rivolta nell'oggetto. Passato, presente e futuro fra cultura materiale contadina ed ecologia"




