Museo della donna

 Pauli Arbarei - Inaugurato stamattina in via Mannu il nuovo allestimento del museo etnografico

Ritorna a vivere, sotto nuove spoglie il Museo della Donna di Pauli Arbarei.
Questa mattina l'inaugurazione del nuovo allestimento, nella sede che lo ospita, in via Mannu. Una cerimonia tenuta nel giorno in cui la cittadina della Marmilla ha aperto le sue porte ai numerosi visitatori accorsi per la quinta edizione della Sagra delle fave.

«Siamo a inaugurare nuovamente una struttura museale che era nata con l'amministrazione del 2005 - ha detto il sindaco di Pauli Arbarei, Antonio Sanna - e che oggi rinasce, fortemente voluta da questa amministrazione. Un museo che mette sicuramente in risalto la valenza alla donna: di casa, educatrice e lavoratrice. Qui è rappresentata un po' della storia della donna, quella che portava avanti tutta l'economia dell'intera famiglia».

Il nuovo allestimento del museo è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione attiva di tanti cittadini, come ha sottolineato l'assessora e vicesindaca Nicoletta Onnis: «Il museo della donna è un piccolo gioiellino che io spero cresca in futuro come è cresciuto negli ultimi tempi, grazie al contributo di tanti: dalle foto agli oggetti, ai vestiti donati. È un museo particolare, ce ne sono pochissimi in Italia e credo sia l'unico in Sardegna. Mi piacerebbe che questo museo diventasse un punto di riferimento delle donne, della famiglia e della comunità».


Il nuovo allestimento del Museo della donna, pensato per essere completamente fruibile anche da persone con disabilità, è decisamente innovativo e affianca alle testimonianze del passato una strumentazione tecnologicamente avanzata e un'attitudine spiccata alla multimedialità: è possibile, visitandolo, accedere a ricchi approfondimenti dedicati a ogni sezione e accostarsi all'ascolto di testimonianze orali di grande rilevanza. Lo ha spiegato prima del taglio del nastro Paolo Sirena, che ne ha curato predisposizione e approntamento: «Si tratta di un museo che avevamo pensato dieci anni fa ma che è ancora attuale per una serie di motivi. Questo museo si può collocare tra i pochissimi esistenti in Italia, come un museo particolare, etnografico della donna, perché racconta la donna com'era nel passato. Soprattutto è un museo di comunità, perché tutta la comunità ha donato qualcosa o partecipato in qualche modo al funzionamento del museo. Un'altra cosa che ha caratterizzato questa rinascita del Museo della donna è che lo abbiamo pensato in una chiave moderna, vale a dire che fosse in grado di dialogare con tutti gli altri musei che ci sono nel territorio: quasi ogni paese ha un suo museo, ma il problema è gestirli e attrarre i visitatori. Abbiamo realizzato un nuovo logo, che racconta meglio il museo e abbiamo allestito un sito web dedicato, che lo rende rintracciabile anche dalla rete. La cosa più importante, essendo un museo di comunità, è che tutti gli abitanti lo dovrebbero promuovere perché il museo è una parte della loro comunità».

Una cosa è emersa chiaramente dall'inaugurazine odierna, a giudicare dalla soddisfazione dei partecipanti, sia tra i cittadini di Pauli Arbarei, sia tra i visitatori presenti oggi nel centro della Marmilla per partecipare alla Sagra delle fave: il nuovo allestimento del museo è stato apprezzato e sembra proprio abbia colto nel segno.

Redazione Il Sardington Post © riproduzione riservata

Immagine in evidenza e seguenti: alcuni scatti dell'inaugurazione del nuovo allestimento del Museo della donna

Museo della donna

Museo della donna

FacebookFollowersYoutube white Instagram white Twitter

 

 

WhatsApp

Appuntamenti di cultura, incontro, socialità

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
3
7
9
10
14
15
16
20
22
23
24
27
28
29
30
31

Medio Campidano in breve