Cooperativa Villa Abbas

 Sardara - Le iniziative mese in campo dalla cooperativa: ieri attività per ragazzi, il 18 aprile un convegno

A braccetto della comunità: è in quest'ottica che l'intera squadra di Villa Abbas concepisce la cooperazione, vivendola come una missione al servizio dell'intero paese.

Sta prendendo forma concretamente l'impegno annunciato qualche mese fa dalla Cooperativa Villa Abbas, in continuità con il ruolo svolto per anni, di aprirsi alla comunità sardarese e divenirne il motore culturale: «Un ambizioso obiettivo che può essere raggiunto mettendo a disposizione di tutto il paese i patrimoni del Museo Villa Abbas e dell’area archeologica di Santa Anastasia, oltre alla competenza e professionalità dei soci e delle socie della cooperativa», ha affermato Andrea Caddeo, presidente della cooperativa Villa Abbas.

Una nuova simbiosi, quella tra cooperativa e Sardara, che ieri si è concretizzata nel coinvolgimento delle nuove generazioni: bambini e ragazzi tra i 4 e i 13 anni hanno potuto partecipare all'iniziativa Caccia alle uova, metà gioco e metà attività laboratoriale con la ceramica, scoprendo la storia di una tradizione antichissima, esistente ben prima dell'avvento della Pasqua. L'esperienza, svoltasi alla Casa Museo Pilloni, sarà replicata anche per i genitori, il 12 ed il 19 aprile.


Non solo, in programma, il 18 aprile, nella Chiesa di Santa Anastasia, un convegno con Giovanni Ugas, già docente di Preistoria e protostoria all'Università degli Studi di Cagliari, e con la la soprintendente per la città metropolitana di Cagliari e province di Oristano e Sud Sardegna, Monica Stochino, profondi conoscitori della realtà archeologica sardarese, che porteranno il loro contributo per coinvolgere la popolazione nella promozione e alla valorizzazione dei siti d’interesse storico e archeologico.

Altri passi, saranno compiuti dalla cooperativa per rafforzare il legame tra cittadini e il patrimonio artistico e naturalistico di cui dispongono: «Stiamo lavorando all’ampliamento del cono visivo di riferimento, stabilendo delle connessioni con le strutture termali (e non solo) in termini di promozione, conoscenza, riconoscimento reciproco e attrattività territoriale, tali da rafforzare l’offerta culturale e turistica» ha detto Caddeo.


Un cammino - è il convincimento della cooperativa - che porterà beneficio e ricadute positive per tutta Sardara: i visitatori che giungono alla città termale per fruire del variegato patrimonio che può offrire, grazie alla loro presenza e ai loro consumi, alimentano l'economia locale, divengono potenziali testimonial e promotori, attraendo a Sardara una nuova moltitudine di visitatori.
Una strada ancora lunga da percorrere, ma che è stata già imboccata con decisione, nella direzione riassunta da Caddeo: «Una proposta progettuale che consenta di ricostruire quel capitale sociale e territoriale quanto mai necessario per il raggiungimento di qualsivoglia risultato di crescita collettiva».

Redazione I.S.P. © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento dei laboratori di ceramica per bambini e ragazzi, con la socia della cooperativa Elena Mameli

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