Gianpietro Ghidini

 Siddi - Incontro pubblico con Gianpietro Ghidini: dal dramma del figlio all'impegno educativo

Adolescenza e dipendenze: un incontro per ricordare ai giovani e ai genitori che non sono soli e che dal dolore si può rinascere.
Questa mattina a Siddi, nell’Aula consiliare del Comune, in piazza Leonardo Da Vinci, si è svolto l’incontro Lasciami volare, tenuto da Gianpietro Ghidini, imprenditore e libero professionista che da anni porta la sua testimonianza di vita in tutta Italia per cercare di condividere l’idea che non solo si possa sopravvivere al dolore, ma che a partire da esso si possa diventare persone migliori.

Un padre, un figlio che non c’è più, un dolore, una rinascita. È la storia di Gianpietro Ghidini e di suo figlio Emanuele che nel 2013, a sedici anni, dopo essere stato ad una festa e avere assunto una pasticca di Lsd, si è gettato nel fiume Chiese, a Gavardo, in provincia di Brescia, e poi trascinato via dalla corrente. È in quel fiume che suo padre Gianpietro lo avrebbe voluto raggiungere, sconvolto dal dolore, divorato dai sensi di colpa, dalla rabbia, dal vuoto lasciato. Ma non l’ha fatto, e su quella sofferenza ha costruito invece una speranza, che con i suoi incontri rivolti ai giovani e ai genitori, trasmette quotidianamente.

«Oggi non voglio parlare di droga - ha detto Ghidini all'inizio del suo incontro - ma di vita. Che senso ha la vita? Sentiamo ogni giorno i messaggi di chi ci dice che dobbiamo essere felici e dove trovare la felicità. Sentiamo che la felicità si trova nelle cose costose, nel denaro, nell'avere sempre di più, tanto che se non le abbiamo non ci sentiamo all'altezza. Ma questa felicità è effimera, non dura, non ci fa stare bene. È la serenità, quella che dobbiamo cercare».


Papà Gianpietro, come lo chiamano i ragazzi di tutta Italia, ha dato vita alla Fondazione Ema PesciolinoRosso, che ha come principale obiettivo quello di sostenere i giovani nella forma di divulgazione e sostegno di attività di sviluppo e crescita.

«Abbiate sempre dubbi nella vita. E ricordatevi che la paura, a volte è quella che ci salva. Avrei voluto chiedere più spesso a mio figlio “Come stai?” e ascoltarlo senza giudicarlo» ha aggiunto Ghidini.

In questi anni il PesciolinoRosso è diventata una community di migliaia di persone, in costante crescita, dove genitori e giovani si scambiano idee, pensieri e condividono riflessioni su temi come l’adolescenza, il futuro, la scuola e il rapporto tra genitori e figli.

L’incontro si è concluso con alcune domande rivolte dai più giovani a Gianpietro Ghidini, per conoscere meglio la sua storia.
"Cosa può dire ai genitori per migliorare il rapporto con i propri figli"?
«Consiglio ai genitori - ha risposto Ghidini - di rivedere il modo di porsi con i figli, lasciando fuori casa le preoccupazioni e non prendendosela con loro. Se urliamo contro i nostri figli il nostro malessere, loro metteranno su un muro, costruito con i nostri mattoni. Al contempo, invito i figli a stare vicini ai loro genitori: il vostro amore ci guarisce, ci salva».

La testimonianza di Gianpietro Ghidini viene portata avanti quotidianamente e le sue sono parole in grado di suscitare forti emozioni, che lui in prima persona, durante ogni incontro rivive. Sono centinaia i ragazzi e i genitori che ogni anno si rivolgono a lui per un consiglio, un confronto, un abbraccio, per poter riacquisire la capacità di credere in sé stessi e apprezzare il meraviglioso dono della vita. «Non siete i vostri errori - ha ricordato ai giovani Papà Gianpietro - non abbiate paura di chiedere aiuto, non siate schiavi».

Rachele Casu (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento dell'incontro di stamattina a Siddi, con Giampietro Ghidini


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