T-essere intorno

 San Gavino  Una trama di filo rosso per chiedere un’educazione diversa

Manifestazione pacifica ieri pomeriggio a San Gavino contro la violenza di genere, con l'iniziativa T-essere intorno. Le persone presenti in piazza sono state unite da un filo di lana rosso, attraverso il quale è stato creato un intreccio, simbolo dei confini culturali entro cui la società è stata costretta. La trama è stata poi strappata, gesto che ha simboleggiato la necessità di liberarsi dalle gabbie sociali e approcciarsi a un’educazione diversa.

La manifestazione si è aperta con le parole di Damiano Brau, attore e performer: «Ritroviamoci più spesso a tagliare i fili della violenza che, nell’ultimo periodo, si fanno sempre più grossi e soffocanti. Tagliamoli. Evitiamo che tutto quel silenzio che separa ogni giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne venga riempito da urla e articoli di cronaca di cui sappiamo già la triste conclusione. Questo silenzio riempiamolo, invece, con la consapevolezza per noi, per gli altri e, soprattutto per noi ragazzi. Insegnateci ad accettare il no perché ne abbiamo davvero bisogno».


L’idea della manifestazione è nata dall’associazione Come.Te, promossa e finanziata dall’amministrazione comunale e dall’assessorato alle Pari Opportunità, e gestita in collaborazione con la cooperativa sociale Alfabeta, il Centro Antiviolenza Interdistrettuale Feminas, la Commissione Pari Opportunità, il Festival letterario del Monreale e l’associazione Insieme si può.

«Quest’iniziativa, bella e toccante, - ha detto Silvia Mamusa, assessora alle Pari Opportunità del Comune di San Gavino Monreale - è la conclusione di un progetto che si è potuto realizzare grazie alla collaborazione con associazioni, volontariato e cittadini. L’ultimo fatto di cronaca è stata quella molla scatenante che, unita a tutte le altre, fa sì che queste attività ci uniscano. Allo stesso tempo, sottolineano la sensibilità che possiamo e dobbiamo avere su questo tema; ci invitano a lavorare anche nel mondo della scuola per un’educazione all’affettività».

Sabato e domenica,  a San Gavino, si è tenuta anche una nuova rappresentazione di Dimore d’argilla, a Casa Mereu, una performance teatrale e artistica dove recitazione, danza e arte espressiva hanno riproposto «i muri fragili» e le «gabbie invivibili» che caratterizzano il substrato dal quale spesso scaturiscono situazioni di soppraffazione e violenza.

«Abbiamo voluto dare un taglio generazionale all'illustrazione di questo percorso - ha spiegato Martina Cruccu, dell'associazione Come.Te , che ha curato ideazione e allestimento del percorso teatrale e artistico - per sottolineare quanto sia necessario spezzare il cerchio che fa mettere in atto ai giovani adulti gli stessi comportamenti prevaricatori e violenti subiti in giovane età. Una spirale che si può arrestare solo attraverso un'educazione sentimentale, che trovi nelle famiglie e nella scuola un adeguato spazio».

Valentina Frau (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un mometo della manifestazione "T-essere intorno"

Di seguito: una scena del percorso teatrale-artistico "Dimore d'argilla" con attori dell'associazione Come.Te

Dimore d'argilla

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