Pubblicazione Gonnosfanadiga 17 02 1943

 Gonnosfanadiga - La cronaca della tragica giornata

Testo tratto da: Gonnosfanadiga 17 02 1943, pubblicato dal Comune di Gonnosfanadiga nel 2013

Gonnosfanadiga, 17 febbraio 1943.

L’attacco aereo ebbe inizio alle 13.10 quando, dalla base algerina di Berteaux, decollarono dodici bombardieri Mitchell B 25C del 310° Bomb Group, scortati da caccia pesanti P38 Lightning (Usa); questi, come si deduce dai piani di volo, avevano caricato bombe a frammentazione destinate a distruggere i caccia ed i velivoli da trasporto presenti nell’aeroporto di Villacidro.

I bombardieri del 310° Bomb Group e i caccia di scorta, dopo aver attraversato il Mediterraneo e sorvolato le coste sud-occidentali sarde, trovarono una fitta coltre di nubi. Virarono quindi verso l’interno e, alle 14.45, dopo aver superato il massiccio del Monte Linas, si trovarono a sorvolare il paese di Gonnosfanadiga, dove splendeva un pallido sole.
Nove dei dodici bombardieri scaricarono le loro bombe a frammentazione, parte sul centro abitato e parte sulle campagne circostanti.
Gli altri tre velivoli, forse perché i piloti si erano accorti dell’errore, si allontanarono e sganciarono il loro carico bellico sull’obiettivo secondario della missione: l’aeroporto di Decimomannu.

Il bombardamento dei velivoli americani si sviluppò lungo le due principali arterie del paese: via Porru Bonelli e via Marconi. Da circa 3650 metri di quota, gli aerei lanciarono su Gonnosfanadiga 636 spezzoni, oltre 200 dei quali caddero in pieno centro e, nell’esplodere, sfondarono tetti e muri, crivellarono di schegge utensili, mobili, animali e, soprattutto corpi umani.
Altre 400 bombe caddero invece sulla periferia e sulle campagne circostanti.
La via Porru Bonelli fu disseminata di cadaveri, spesso mutilati, e di feriti che urlavano e invocavano aiuto. Lo stesso agghiacciante scenario si ebbe sulle altre zone colpite dalla pioggia di bombe.

In un cortile della via Roma morirono ben dieci persone, cinque delle quali, ironia della sorte, si erano trasferite da Cagliari a Gonnosfanadiga alla ricerca di un luogo più sicuro in cui abitare.
Le prime bombe caddero nella zona delle scuole elementari e vicino alla chiesa del Sacro Cuore.
La linea di bombardamento non proseguì poi regolare, dopo aver centrato buona parte della strada principale (via Porru Bonelli), compreso il Municipio, gli aerei virarono verso levante, in direzione della periferia del paese, continuando a mietere vittime.
Alcune bombe centrarono il Municipio, fortunatamente vuoto, e il piazzale antistante; qui morirono otto persone. Qualche ordigno rimase inesploso e trascorsero diversi giorni prima che gli artificieri li disinnescassero.


Gli effetti devastanti delle esplosioni non consentirono, in alcuni casi, il recupero dei cadaveri, ma solo parte di essi.
Vittime dell’incursione furono perlopiù donne, vecchi e bambini. Molte delle donne furono colpite mentre erano intente a lavare i panni lungo le rive del Rio Piras.
Altre bombe raggiunsero il cortile dell’asilo infantile e la strage fu scongiurata per puro caso, perché i bambini avevano appena fatto ritorno in classe dopo la ricreazione. Il fato volle, però, che cinque bambini che quel giorno erano assenti dalla scuola materna perdessero la vita, colpiti mentre si trovavano in altre zone del paese.
Alcune vittime morirono falciate dalle mitragliatrici dei caccia: questo fa capire quale fu la violenza dell’attacco.
Nella concitazione degli avvenimenti, vi furono persone che non si accorsero di essere state ferite; una donna, per esempio, si adoperò nel soccorso dei feriti, salvo poi accorgersi delle proprie condizioni quando armai per lei era troppo tardi.

Le vittime immediate dell’incursione furono 83 morti, più un centinaio di feriti, a cui si aggiungeranno i decessi avvenuti negli ospedali cagliaritani nei giorni e nei mesi successivi, tali da portare a 96 il bilancio accertato dei morti.



Redazione Isp © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: la foto di copertina della pubblicazione, che riproduce il particolare di un cancello colpito dai frammenti, sulla via Marconi (foto Ilaria Vacca)

Immagine seguente: i crediti della pubblicazione


Pubblicazione Gonnosfanadiga 17 02 1943

FacebookFollowersYoutube white Instagram white Twitter

 

 

WhatsApp

Appuntamenti di cultura, incontro, socialità

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
3
7
9
10
14
15
16
20
22
23
24
27
28
29
30
31

Medio Campidano in breve