Come.Te associazione teatrale

 San Gavino  L'esordio e l'attenzione alle tematiche sociali della compagnia teatrale femminile Come.Te 

Sono ancora vive le sensazioni suscitate da Dimore d’argilla, percorso itinerante di danza, pittura, scultura, illustrazioni grafiche, installazioni artistiche e teatro, rappresentato lo scorso fine settimana a San Gavino: le performance hanno suscitato ammirazione e stupore per la chiave anticonvenzionale con cui hanno saputo affrontare il tema della violenza sulle donne.

«Nessuno si aspettava quello a cui ha assistito – hanno commentato Martina Cruccu e Simonetta Concu, tra le ideatrici del percorso itinerante - alcune donne ci hanno ringraziate per essersi viste rappresentate, altri del pubblico ci hanno confidato di essere “rimasti travolti” da una proposta artistica che andava oltre a una certa retorica che ormai accompagna le celebrazioni del 25 novembre».

Dimore d'argilla, realizzato in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e Pari Opportunità e con la commissione Pari Opportunità del Comune di San Gavino, si è focalizzato sulla violenza psicologica, soffermandosi su quei meccanismi che in una relazione di coppia vengono ritenuti normali o abitudinari ma in realtà sono insani e pericolosi.

«Per la ricorrenza del 25 novembre - hanno spiegato Martina Cruccu e Simonetta Concu - abbiamo voluto proporre qualcosa di diverso: Dimore d'argilla è stato un percorso all'interno di una relazione affettiva. Per scelta abbiamo deciso di non aprire l'evento a un vasto pubblico, ma di ripeterlo diverse volte al cospetto di un pubblico più ristretto, concedendoci a gruppi di dieci, massimo quindici persone, questo per abbattere le distanza fisiche e anche emotive. Siamo partiti dall'idea di considerare la relazione affettiva come una casa, composta da tante stanze ma dotata di muri fragili, dove all'interno di ogni stanza si effettuava una performance, proponendo un connubio di arti: danza, pittura, teatro, canto, installazioni artistiche contemporanee».


Dimore d’argilla è stata la prima uscita pubblica della neonata associazione teatrale Come.Te, che ha ben chiaro come proseguire le proprie attività, tra teatro e attenzione alle tematiche sociali, come hanno spiegato Martina Cruccu e Simonetta Concu, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione: «questo evento lo abbiamo voluto allestire anche con lo scopo di farci conoscere e per fare capire l’idea di teatro che vorremmo proporre. Siamo sette donne provenienti da diversi percorsi teatrali che per una serie di ragioni si sono incontrate e diventate amiche e hanno deciso di fare nascere un'esperienza teatrale che fosse qualcosa di nostro. L’idea nacque nell'estate del 2019, pensando di scrivere qualcosa di nostro, poi tra pandemia e situazioni personali varie siamo riuscite a riannodare i fili del progetto solo quest'anno: ad aprile ci siamo costituite formalmente e quello dello scorso fine settimana è stato il nostro primo evento pubblico».

La scintilla che aveva messo in moto tutto il progetto dell'associazione era scoccata alla lettura di Mer'e domu, un libro di Daniela Frigau, che subito aveva conquistato le fondatrici di Come.Te. È la storia di Maria e Salvatore, ambientata negli anni Cinquanta in un paese della Sardegna ma ancora tristemente attuale, che racconta situazioni di sopraffazione e violenza in una relazione di coppia partita da un matrimonio combinato.

«Abbiamo da subito immaginato possibile un adattamento a una trasposizione teatrale – ha ricordato Martina Cruccu - e abbiamo così incominciato a lavorare sul libro: l'abbiamo letto e interiorizzato, fino ad arrivare a dare alla luce il copione. Abbiamo da lì cominciato a cercare attori e attrici, oltre a noi sette, per produrlo, e lo presenteremo il prossimo 12 marzo».

Nel frattempo l’associazione si sta dedicando anche a un altro progetto, Dentro lo specchio, rivolto alle scuole e in qualche modo propedeutico alla piece teatrale Mer'e Domu: «la tematica fondamentale è l'educazione alla parità di genere, perché secondo il nostro punto di vista il problema della discriminazione e delle disuguaglianze riguardo questa tematica sta tutto sul piano culturale: se non si cambiano la cultura e l'educazione non c'è miglioramento, non c'è cambiamento, non c'è parità. Per questo il nostro progetto si muoverà a scuola: abbiamo già contattato l'istituto comprensivo Eleonora d'arborea (primaria e secondaria di primo grado, ndr) e a gennaio inizieremo un percorso con loro. Ci sarà anche il coinvolgimento di altre associazioni di San Gavino» ha concluso Simonetta Concu.

 
Redazione Il Sardington Post © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: una delle rappresentazioni di "Dimore d'argilla", con la cantante Elisa Leanza Mantegna e l'installazione di Emanuela Cruccu (foto Marcella Ibba)

 

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