Santa

 Pabillonis - Sabato 30 marzo la proiezione alla presenza degli attori

Ci sono rituali in Sardegna che fermano il tempo, riescono a catturare la bellezza di gesti e antiche parole rendendoli eterni. Come la Settimana Santa, i giorni prima della celebrazione della Santa Pasqua, dove ogni comunità si ritrova nella rievocazione unita nella propria religiosità.

È nel più ancestrale significato di queste antiche azioni che il regista Christian Castangia ha voluto raccontare, nel suo primo lungometraggio, il venerdì santo, giorno della crocefissione e sepoltura di Gesù. «Il film - ha raccontato il regista - ha proprio come titolo Santa e racconta la rievocazione del giorno più triste del cristianesimo in un tripudio di dolore e pianto. Ho voluto donare all'opera una sardità che si può percepire negli abiti tradizionali, nella fotografia delle scene e soprattutto nello scialle, su mucadori rigorosamente nero a lutto».


Come nei precedenti lavori il regista affronta una tematica sociale importante, la malattia neurodegenerativa conosciuta come morbo di Alzheimer, una forma di demenza devastante che annulla completamente la memoria nelle persone colpite ancora prima che il loro corpo cessi di esistere.

«Il cinema si può usare anche per raccontare il sociale - ha aggiunto Castangia - così dopo avere parlato di bullismo, violenza domestica e autismo, ho voluto affrontare il tema dell’Alzheimer. Nel film, con una forte contrapposizione, Cristo perde la sua materialità del corpo per elevare lo spirito, mentre la protagonista femminile, Maria, perde la sua memoria e mantiene inalterata la sua fisicità».

Christian Castangia, di Iglesias, educatore pedagogico e maestro nella scuola primaria, è appassionato di cinema fin dalla gioventù. L’incontro con Nanni Moretti (nel 2000 passa tre giorni con lui a Roma), che gli fornisce il materiale per argomentare la sua tesi di laurea, Storia critica del cinema , lo spinge ancora più a fondo a sperimentare dietro la cinepresa. «Santa, un amore perpetuo dalla terra al cielo (è questo il titolo completo del film) è stato concepito in quattro anni, con Sergio Franzin operatore di ripresa, a cui sono davvero molto grato: abbiamo girato tantissime scene cercando di adattare al vissuto una trama quanto più autentica e credibile.

La scena di San Giovanni, secondo il Vangelo di San Marco, è stata girata al fiume di Pabillonis, Frumi Bellu, con il pabillonese Franco Curci nel ruolo di Giovanni: l'ambientazione mi è sembrata da subito adatta, sembrava davvero di essere sulle rive del Giordano» ha sottolineato Castangia.

Santa verrà proiettato sabato 30 marzo alle 18 al centro di aggregazione sociale di via Su Rieddu, grazie al patrocinio dell’assessorato alla Cultura del comune di Pabillonis e dell’associazione culturale Officine Sonore. Alla proiezione saranno presenti i principali attori del film.

Stefano Cruccas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: alcuni scatti delle riprese del film, con il regista Christian Castangia

 

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