Federico Cherchi

 Pabillonis - Federico Cherchi: «Una grande passione, ma anche una risorsa in caso d’emergenza»

Centocinquanta anni fa nasceva Guglielmo Marconi, che con l'invenzione della radio, rivoluzionò per sempre il modo di comunicare. Il suo esempio venne presto seguito da numerosi tecnici, autocostruttori e sperimentatori delle trasmissioni via etere, i radioamatori, con risultati spesso portentosi.
Come nei primi anni sessanta, in piena guerra fredda sovietica-americana, quando due fratelli, Achille e Giovanni Battista Judica Cordiglia, con la loro stazione auto costruita, riuscirono a captare segnali radio dal lancio del primo Sputnik fino alla conquista della Luna. La loro passione per la radio li portò addirittura al cospetto della Cia e della Nasa a dialogare sulle frequenze spaziali russe.

Oggi è molto più difficile intromettersi in frequenze protette, ma la magia della radio può sempre sorprendere, come ha raccontato l’esperto radioamatore pabillonese Federico Cherchi: «La normativa prevede la riservatezza, ci sono le stazioni numeriche (number stations) che trasmettono segnali in codice alfa-numerico, dove solo l’interlocutore interessato ha la chiave per decodificare il messaggio, ma in alcuni casi, si possono sentire comunicazioni non protette come quelle propagandistiche provenienti dalla attuale linea di guerra Russo-Ucraina».


Dalla sua stazione radio di Pabillonis Federico Cherchi ha raggiunto tutto il mondo mediante un segnale diretto verso la ionosfera (lo strato più alto dell’atmosfera) che in condizioni ottimali funziona come un immenso specchio per le onde radio: Stati Uniti, Kazakistan, Maldive, Australia; il luogo più lontano dove ha stabilito un contatto è stata l’isola di New Caledonia (colonia francese situata nell’Oceano Pacifico ad est dalle coste australiane) distante da noi 22.830 chilometri.

La sua postazione radio è composta da tre radio base fisse, tutte con caratteristiche diverse, cinque radio portatili, un amplificatore di potenza, generatori d’onde, oscilloscopio e cinque antenne.

«La passione per la radio - ha continuato il radioamatore - probabilmente l’ho sempre avuta. Già da bambino ero affascinato dai walkie talkie giocattolo, poi con l’avvento dei Cb (citizen's band), i cosiddetti baracchini, che sono stati i primi social network, cominciavo a parlare con persone del circondario, a scambiare opinioni e scherzare. Nacquero così amicizie, affetti e amori. Poi però per alcuni anni, per svariati motivi, lasciai perdere fino a quando dopo la maturità in informatica e telecomunicazioni, la passione prepotentemente si ripresentò e nel 2014 decisi di prendere la Patente Ministeriale di Operatore Radioamatoriale di Stazione, autorizzandomi di fatto a trasmettere con il nominativo di Isofkp».

Nel 1985 fu emanata un’ordinanza ministeriale dove fu disposto che tutte le prefetture italiane, il ministero dell’Interno e il dipartimento della Protezione civile fossero collegate tramite stazioni Hf- Vhf radioamatoriali e che fossero gestite da volontari.

«Una volta - ha ricordato Cherchi - sentii una chiamata da parte di un’imbarcazione a vela impegnata in una traversata in solitaria nel bel mezzo dell’oceano Atlantico e Indiano, cercava invano di mettersi in contatto con i propri familiari in Toscana. In quell’occasione ho fatto da ponte per mettere in contatto entrambi; così nei giorni successivi, a orari e frequenze stabiliti, accendevo la radio e mi mettevo a disposizione».

Una passione, quella del radioamatore, che conquistò anche personaggi famosi, come il presidente Francesco Cossiga, l’attore premio Oscar Marlon Brando, il principe Alberto di Monaco e la moglie di Elvis, Priscilla Presley.

Hobby, divertimento, ma con un risvolto di utilità sociale, come ha sottolineato, in chiusura, Federico Cherchi: «Nelle drammatiche emergenze, quando s’interrompono i sistemi tradizionali di comunicazione veniamo chiamati noi radioamatori e ci rendiamo disponibili per garantire le comunicazioni essenziali, in modo tale da potere assicurare la salute e l’incolumità della collettività». 

Stefano Cruccas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Federico Cherchi con i suoi apparati radio amatoriali.

Di seguito, due tipi di antenne utilizzate da Cherchi

Federico Cherchi, antenne

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