Sanluri Sabrina Uccheddu: «Dalle piazze alla promozione della cultura e della lingua sarda»
In occasione della recente uscita del suo CD, Limbas, Antigas, Rejnas, abbiamo intervistato Sabrina Uccheddu, una donna energica e appassionata che ha affrontato diverse sfide della vita con dinamicità, entusiasmo e tenacia.
Quando e come nasce il progetto?
«Il proposito di incidere un disco mi è balenato circa otto anni fa, poi con il Covid ci sono stati molti rallentamenti che non avevo previsto ma devo ammettere che, a oggi, non li ritengo più un male poiché mi hanno consentito di fare ulteriori valutazioni e confrontarmi sempre di più con altri amici e artisti. Avevo in mente di realizzare qualcosa che riguardasse un ambito specifico della cultura sarda e che potesse incontrare il gusto di coloro che amano il ballo e la musica tipicamente folk. Così ho iniziato a coinvolgere altri artisti sardi e nazionali di spessore, come Luigi Fregapane, ex chitarrista dei Nuovi Angeli, Bruno Ghiani, virtuoso dell’organetto, Paolo Boi, Massimo Allegri e Franco Calvia. Ho studiato molti anni per arrivare a ottenere un prodotto di qualità, nella speranza che venga apprezzato e tramandato ai giovani, per contribuire a non disperdere il bagaglio culturale della nostra isola».
Come ha scelto il titolo "Limbas, Antigas, Rejnas"?
«Ho raccolto i dialetti e lingue principali che si adattano al nostro essere latino. Appunto lingue antiche regine, il sardo, l’italiano, il catalano e lo spagnolo, trasponendoli musicalmente in chiave ballabile. Il risultato ha dato origine a un repertorio di brani, presentato nelle piazze, nei teatri e altri eventi vari, che ha sempre riscontrato grande successo. Allora ho deciso di fare una raccolta di 12 brani e di creare un CD, appunto con le lingue della Sardegna».
L’ultimo brano del CD è dedicato al suo paese di origine, Gonnosfanadiga ...
«Cantico d’amore è un brano intenso, rivisitato e riadattato un migliaio di volte: l’ho dedicato al mio paese per commemorare l’inspiegabile bombardamento del ‘43 da parte degli alleati. Ci tenevo in modo particolare a chiudere il disco con questo omaggio, perché non si devono mai dimenticare le proprie radici. Questo è il brano che ha avuto il maggiore numero di visualizzazioni in Europa».
Prospettive future?
«Ho già avuto moltissime soddisfazioni finora. Sono lusingata e felice di essere entrata nel mondo dello spettacolo, ormai vent’anni fa: ho fatto la mia prima comparsa, a 20 anni, in un film documentario di Gianfranco Cabiddu e da allora non mi sono più fermata. Ho vinto anche un reality di Sky, Music Star, e lavorato con un’accademia di Sanremo. Ora è arrivata un’ulteriore soddisfazione: sono stata chiamata dall’accademia di doppiaggio Calliope, di Roma, quindi mi dedicherò a questo. Il mio lavoro principale rimane, comunque, la direzione del Centro medico di Riabilitazione di Sanluri. Ma le idee artistiche arrivano quando meno te lo aspetti e, a tempo perso, le realizzo: per cui vedremo se ci sarà un disco bis».
Alessia Vacca © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: Sabrina Uccheddu
Di seguito la copertina del CD