Cartoline - Arbus

 Arbus - Raccontato, attraverso un libro di cartoline, un centenario di storia arburese

Cartoline che rappresentano una cronaca visiva dell'evoluzione di Arbus: sabato sera, nella sala consiliare del Comune, è stato presentato il volume Arbus e i villaggi minerari di Ingurtosu e Montevecchio, curato dagli autori Giovanni Martis e Remigio Frau.

L’opera ripercorre l’evoluzione della comunità arburese attraverso una raccolta di cartoline, illustrative del periodo storico compreso tra la fine del 1800 e i giorni nostri.

In occasione dell’incontro, l’assessore al turismo William Collu ha coordinato gli interventi del sindaco Paolo Salis, dell’assessora alla cultura Alessandra Peddis, del presidente dell’Università della terza età, Salvatore Sanna, e del deputato arburese Gianni Lampis. A seguire, il professore Francesco Atzori ha condotto una sintesi storica delle vicende politiche, economiche e sociali che hanno interessato il territorio di Arbus nel centenario oggetto di illustrazione.

Dipendente comunale per trentotto anni, Giovanni Martis ha coniugato la sua esperienza professionale con la passione per le attività culturali e ricreative. Ha maturato il suo interesse per il collezionismo in occasione dell’incontro con un rigattiere che presso un mercato di antiquariato esponeva una collezione di cartoline. Una di queste ritraeva il territorio arburese: emozionatosi per avere potuto conoscere, attraverso quell’immagine, un pezzo non vissuto della storia del suo comune, Giovanni Martis ha deciso di dare vita a una sua collezione personale.


La stessa passione per la storia e la cultura locali è stata condivisa da Remigio Frau che, insieme a Giovanni Martis, ha condotto un viaggio alla riscoperta delle origini e dell’evoluzione della sua comunità, anche con l’obiettivo di regalare alle generazioni future un patrimonio di importante valore collettivo.

Negli anni, la demolizione degli edifici fatiscenti e le nuove costruzioni hanno profondamente mutato l’assetto urbanistico della cittadina arburese; sono cambiati i luoghi di aggregazione dei giovani ed è cresciuto il numero degli esercizi commerciali.

Nelle vecchie immagini conservate dagli autori, qualcuno è ritratto nell’intento di lavare i panni nel ruscello comunale, altri mentre acquistano il carbone nella piazza principale; c’è chi lavora la terra e chi passeggia per il borgo.

Le pagine del libro offrono rappresentazioni delle strade paesane e delle chiese di un tempo, raccontando le tradizioni popolari, l’evoluzione del tessuto sociale e lo sviluppo economico legato alla fiorente produzione delle miniere di Ingurtosu e Montevecchio.

In quel periodo, la cartolina era uno dei più importanti mezzi di comunicazione nonché, secondo gli autori, «uno strumento capace di suscitare emozioni, per la sorpresa dell’attesa e dell’arrivo a destinazione».
I minatori la utilizzavano per comunicare con i loro familiari, esprimendovi la malinconia della lontananza dagli affetti, e i giovani se ne servivano per annunciare le buone notizie agli amici e ai parenti lontani.

Giovanni Martis e Remigio Frau non vogliono arrendersi all’idea che la cartolina sia stata sostituita dai nuovi mezzi di comunicazione, spesso superficiali: con la loro raccolta, intendono testimoniarne il ruolo cruciale in una fase storica superata, di cui è necessario custodire il ricordo.

Come ha dichiarato il sindaco Paolo Salis, «con la memoria storica, la comunità si fortifica e si evolve attraverso un senso identitario che non le permetterà di smarrirsi».

 Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento della presentazione volume "Arbus e i villaggi minerari di Ingurtosu e Montevecchio"

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