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Giuseppe Palmas

 Segariu - Il racconto di un sapere raro da uno dei pochi costruttori d'organo in Sardegna

Il passo tra suonare l'organo e realizzarne uno da sé per Giuseppe Palmas è stato naturale. Considerato tra i pochi costruttori d'organi in Sardegna, la sua storia si alimenta dell'amore per la musica, che lo ha portato a diventare organaro, artigiano della costruzione di organi, salvaguardando un sapere che ha tramandato anche al figlio Roberto.

Classe 1931, di Segariu, Giuseppe Palmas ha stretto il suo legame con la musica fin da giovane: dall’aiuto prestato all’organista della sua parrocchia da bambino fino all'adolescenza in seminario:. «A 13 anni - ha raccontato Palmas - sono stato mandato in seminario dai Cappuccini e inserito nel coro diretto da Padre Federico da Baselga. Ho mantenuto viva la passione per l’organo, alimentata anche dal fatto che dai Cappuccini vi erano alcune parti di un vecchio strumento».


Il doppio filo che lega Palmas alla musica e agli organi non si scioglie, nemmeno avviandosi verso l'età adulta. «Lasciato il seminario - ha proseguito Palmas - ho fatto il falegname per qualche anno, mestiere lasciatomi da mio padre. Casualmente ho poi incontrato un corista che frequentava con me i Cappuccini e, conoscendo la mia passione, mi consigliò di fare un’audizione al Conservatorio di Cagliari. Sono stato assunto in qualità di baritono del coro dell’attuale Ente Lirico e lì ho lavorato ininterrottamente fino alla pensione».

Coltivato costantemente fino a diventare un secondo mestiere, il lavoro artigianale di Giuseppe Palmas si è sempre basato sulla conoscenza profonda dello strumento, utile per capire anche come procedere nella costruzione: «Ogni organo è unico nel suo genere. Nella progettazione delle singole componenti si deve tenere conto degli spazi a disposizione all’interno della chiesa e delle sue dimensioni, così da ideare uno strumento con qualità e quantità di registri tali da adattarsi all’ambiente dove l’organo viene collocato».


Guardando indietro, l'organaro ripensa a quanto sia stato fortunato a scoprire questa pratica artigianale, attualmente poco attiva nell’isola: «Credo ci siano pochi artigiani in Sardegna - ha affermato Palmas - perché oggi raramente si costruiscono nuovi organi: generalmente si interviene per compiere restauri di vecchi strumenti e manutenzioni. Pur essendo un lavoro di nicchia, si tratta comunque di un lavoro artigianale, l’organaro deve sapere lavorare il legno e avere la passione per un'arte particolare».

Nonostante il futuro incerto per l'orizzonte artigiano, l'organaro resta fiducioso su ciò che sarà della pratica costruttiva dello strumento: «Mi auguro che l’arte organaria possa riprendere vigore e proseguire in Sardegna, non solo con i restauri di vecchi strumenti ma soprattutto con la progettazione di nuovi». Un sapere unico, da custodire come un tesoro.

Chiara Medinas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Giuseppe Palmas durante la realizzazione di un organetto didattico

Di seguito: l'orgnano nella Cattedrale Santa Chiara, a Iglesias costruito nel 2013 e l'organo nella parrocchiale di San Pietro, a Carloforte, costruito nel 2010

Organo Iglesias

Organo Carloforte

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