Serafino Cabras

 Segariu - Serafino Cabras è scomparso all’età di 84 anni dopo una vita di impegno sociale

Segariu dà oggi il suo ultimo saluto a Serafino Cabras, maestro della tegola, l’ultimo del suo paese natale.

Una storia lunga quella del suo impegno, fin da giovane, per la storia, le tradizioni e l’arte del passato affinché strumenti e tecniche venissero ricordati con le mani in pasta. Ha messo a disposizione, per anni, la sua maestria a tutti coloro che avevano voglia di osservare, ascoltare e imparare.

La sua esperienza inizia già da ragazzino, in un paese che, da tempo immemore, vede associato il suo nome alla produzione di tegole e mattoni d’argilla, attività in cui erano impegnate tante famiglie, motivo al contempo di introito economico e aggregazione sociale.

Il rio Lanessi risultava fondamentale sia per la disponibilità di acqua, utile alla lavorazione del materiale, ma soprattutto perché era in grado di offrire una quantità importante di terra argillosa.

La tecnica di lavorazione segariese, raccontata da Cabras in tutti i suoi laboratori, si distingue per l’impiego della paglia fine. Il composto ottenuto viene steso sullo stampo, con il sussidio della cenere e della polvere, un isolante efficace dal tavolo di lavoro. Dopo di che, le tegole vengono disposte nei forni, solitamente scavati nel terreno, che potevano contenere fino a 14mila tegole. In passato sicuramente numerosi, a oggi nel paese non sono conservati resti di queste strutture ma rimangono i toponimi, come quello di Bau Forreddus (guado dei forni).


A inizio anni Duemila, un forno è stato ricostruito nel complesso sportivo, con lo scopo di riattivare le manifestazioni legate a questo mestiere ormai quasi scomparso, motivo per il quale Cabras teneva particolarmente alla coltivazione della memoria.

«Serafino era una colonna portante della Proloco di Segariu - ha raccontato Enrico Pusceddu, presidente dell’associazione - e ne faceva parte dal 2002. In tutte le tappe fissate in giro per la Sardegna, lui era presente con il suo laboratorio dedicato alle tradizioni locali. Portava il suo tavolo da lavoro e gli elementi: la paglia fine, la cenere e la polvere. La gente era incuriosita ed entusiasta: riusciva, mentre lavorava, a spiegare nei dettagli ciò che stava facendo, oltre a raccontare la sua storia. Era un’enciclopedia nel suo campo e se Segariu tiene alle proprie tradizioni è anche merito suo».


Cabras è stato un protagonista nel settore della produzione delle tegole ma non solo. Era impegnato nella riproduzione de is giogus antigus, si prestava alla promozione degli strumenti sonori antichi, utilizzati per scacciare il demonio in occasione della Via Crucis (matracas, per esempio), oltre a fare parte del gruppo impegnato in sa messadura de su trigu a manu (mietitura a mano del grano).

«Era una memoria storica del nostro paese - ha detto il sindaco di Segariu, Andrea Fenu - sempre inserito nelle varie attività. Segariu perde una bella persona ma è un territorio intero a perdere una grandissima risorsa. Amava trasmettere queste attività, affinché non ci si dimenticasse del nostro passato e lo faceva sempre con la stessa passione e allegria».

L’arte delle tegole, a cui era devoto Cabras, si è unita inevitabilmente alla vocazione di tramandare le tradizioni di una comunità, nel tentativo di proteggerle e non dimenticarle. «Noi - ha concluso Pusceddu - cercheremo di portare avanti la sua attività e il suo fare, così come la sua idea di tramandare le tradizioni con il volontariato. È un tassello di Segariu che ci mancherà».

Valentina Frau (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

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