Storia Sardegna nuragica Guspini

 Guspini - Concluso il ciclo di seminari sulla Sardegna nuragica

Permane l'enigma: «Nessuna evidenza scientifica consente di identificare gli Shardana con la civiltà nuragica». Questa è la conclusione alla quale è approdato l’archeologo Alfonso Stiglitz, esperto di popoli e relatore del convegno Gli itinerari del naufragio del millennio, tenutosi ieri sera nell’aula consiliare del Comune di Guspini, a conclusione della trentatreesima edizione di un ciclo di seminari dedicati alla storia della Sardegna nuragica.

«A mio avviso - ha commentato Stiglitz- l’identificazione degli Shardana con i nuragici deriva dall’inadeguatezza del metodo di ricerca sinora adoperato, che ha preteso di ricostruire le origini storiche di una comunità partendo dalla conclusione che essa dovesse necessariamente coincidere con le popolazioni nuragiche. Fra tutti gli oggetti individuati - ha proseguito l’archeologo - l’unico attendibilmente shardano potrebbe essere un modellino di nave di legno con una testa di uccello sulla prua, rinvenuto agli inizi del novecento dentro una tomba, nella regione egizia del Fayum, dove i faraoni avevano allocato un gruppo di contadini shardani».


La teoria della provenienza sardo-nuragica degli Shardana si basa sul rinvenimento di materiali egizi in contesti nuragici e sulle numerose testimonianze di ritrovamenti di oggetti shardani (statuette, spade, elmi, navi e ceramiche) in corrispondenza dei siti archeologici di nuraghi, tombe dei giganti e pozzi sacri.

Invero, l’appellativo di shardano, che accompagnava i nomi dei proprietari terrieri egiziani distinguendoli dagli egizi nativi, potrebbe essere stato utilizzato, secondo la tesi sostenuta da Stiglitz, per identificare non un popolo, bensì una funzione militare. L’ipotesi appoggiata dallo studioso, già avanzata negli anni settanta, è che gli Shardana siano stati una sorta di compagnia mercenaria, costituitasi in gruppi militari, dediti alla pirateria e al commercio: «Gli Shardana appartennero certamente a una comunità dinamica, che lo storico Giovanni Lilliu definì itinerante e che, più di recente, è stata chiamata nomade del mare - ha puntualizzato Alfonso Stiglitz. Questo dato attesta che gli Shardana fossero dei viaggiatori, ma non testimonia la presenza di insediamenti in zone determinate».

Lo stesso Giovanni Lilliu, esperto conoscitore della materia, approcciò alla questione degli Shardana con estrema prudenza, non perché non credesse nella loro possibile identificazione con i nuragici, ma in ragione dell’inconsistenza delle prove disponibili.

Ulteriori conferme dell’assenza di insediamenti stabili provengono, peraltro, dai recenti studi condotti a Tel Dor, in prossimità della striscia di Gaza, dove inizialmente si riteneva potessero essersi stabilizzati alcuni gruppi di Shardana. Le ricerche in corso hanno attestato sinora l’esclusiva presenza di insediamenti cananei, ovvero fenici.

«Forse non avremo mai risposte certe sul problema storico degli Shardana in Sardegna - ha concluso Stiglitz. Per approdare a esiti maggiormente significativi, dovremmo procedere con un nuovo metodo di ricerca, che abbandoni l’errato presupposto della necessaria coincidenza tra gli Shardana e la civiltà nuragica. Dovremmo fare ricerca e valutarne i risultati, senza l’assurda pretesa di partire da presupposti che potrebbero non trovare mai riscontri oggettivi nella realtà».

Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento dell'affollata conferenza, ieri a Guspini

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