Expo Barumini

 Barumini - A confronto i massimi esperti del settore sulle tematiche legate al turismo culturale

Si è appena conclusa, nell'ultimo fine settimana, la IX edizione dell’Expo del Turismo in Sardegna, organizzata dalla Fondazione Barumini il 23 e 24 novembre al Centro Giovanni Lilliu, in prossimità del sito Unesco Su Nuraxi.

Riflettori puntati sulle eccellenze enogastronomiche, dei beni culturali e dell’artigiano artistico messe in luce fra convegni, seminari, laboratori didattici e tavole rotonde con lo scopo di promuovere le bellezze dell’isola alla presenza di operatori turistici provenienti da tutta Europa. Nell’ultima giornata, sabato 25 novembre, l’evento si è poi trasferito a Pula, tra le rovine di Nora, sito scelto per l’affinità archeologico-culturale con Barumini.

All’apertura dei lavori Giuseppe Melis, docente di marketing e management, ha reso noto il titolo del convegno di questa IX edizione dell’Expo: Il restauro nei beni culturali come opportunità di promozione e sviluppo del territorio. Un’investitura che certamente si contrappone alle criticità molto evidenti e di urgente risoluzione della realtà regionale: dispersione scolastica ed elevato tasso di disoccupazione ed emigrazione.

«Questi meeting – ha detto Melis agli studenti delle classi in visita - sono anche per voi. La nostra identità, che passa soprattutto attraverso la sardità, è troppo spesso evanescente ed effimera poiché non è radicata nella sfera della conoscenza. Queste peculiarità ci appartengono nel profondo, sono irriducibili e sono un’ottima strategia di differenziazione che ci apre a più fronti e ci consente di arricchirci ed evolverci». Anche il sindaco di Barumini, Michele Zucca, ha rimarcato che il paese ha promosso «L’inseparabile binomio turismo-cultura, diventando capitale sarda del comparto».


Le tre giornate dell’Expo hanno posto l’accento, mediante un lungo confronto fra esperti, sulla tutela e commercializzazione del patrimonio sardo in una vetrina importante per tutto il territorio isolano, sul fronte culturale ma anche artistico e agroalimentare. Un modo per dare lustro alla molteplice ricchezza delle aree più interne, affinché possano rappresentare una valida alternativa turistica alle zone balneari fruibili solo in estate.

L’evento si è svolto nel giro di pochi giorni ma ha avuto, alle sue spalle, una vasta preparazione annuale. «Con l’Expo del Turismo si consolida una parte molto importante del lavoro della Fondazione» ha affermato Salvatore Bellisai, presidente del Cda della Fondazione.

Lorena Medda, coordinatrice dell’evento e segretaria amministrativa della Fondazione, ha sottolineato il ruolo cardinale che giocano questi meeting per la crescita economica e la continuazione dei rapporti, delle sinergie e delle connessioni con gli altri grandi panorami culturali nazionali ed esteri.

Come ogni anno, l’Expo del Turismo si è rivelata, dunque, un’ottima occasione per trasmettere alle nuove generazioni il patrimonio culturale della Sardegna.

Tra gli espositori e gli operatori commerciali, collocati in un ampliamento esterno al Centro, tra le numerose aziende presenti hanno spiccato molte realtà produttive rappresentative del Medio Campidano.

All’interno del programma ha trovato posto anche il lavoro dell’Istituto alberghiero Tuveri di Villamar il quale ha curato la degustazione prevista per l’ora di pranzo.

In virtù dell'ottimo numero di presenze registrate in queste tre giornate, non resta che attendere la manifestazione del 2024: sarà la decima edizione, i cui preparativi sono già cominciati.

Alessia Vacca © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza e seguente: due momenti dell'Expo di Barumini

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