Mancosu, convegno

 Guspini - Celebrati i cento anni dalla nascita dell’ex primo cittadino

Instancabile contadino e allevatore, primo cittadino tra il 1960 e il 1972, scomparso nel 2008: il Comune di Guspini ha ospitato ieri sera un convegno, nel centenario della nascita di Silvio Mancosu.

Battutosi per la libertà dei lavoratori dei campi e delle miniere, Silvio Mancosu si dedicò con passione alla vita politica e amministrativa. Si fece promotore di numerose iniziative per realizzare servizi e infrastrutture; si spese in favore dei diritti dei lavoratori, della cultura, dell’istruzione e dello sport, avviando un importante processo di crescita economica per la comunità guspinese.

In una video intervista proiettata nel corso della serata, realizzata grazie a un finanziamento del Gal Linas Campidano e curata da Matteo Puggioni e Adriana Trogu nel 2007, l'ex sindaco aveva ripercorso le tappe fondamentali della sua vita, dall’istruzione elementare al servizio militare, dalla vita contadina e pastorale alla politica.
Nel 1947 si sposò con Agnese Liscia e insieme ebbero quattro figli. Fu consigliere comunale per trentotto anni consecutivi, sindaco per dodici.

Nel suo racconto, una vita di sacrifici, condotta con onestà, ottimismo e vitalità, alla continua ricerca di «soluzioni ai problemi delle persone». Nel 1950, in qualità di socio (assieme ad altri trenta), si propose alla Cooperativa La Rurale e ne divenne il presidente, prima nel 1953 e, di nuovo più di recente, nel 2006. In pochi anni, la cooperativa conobbe una rilevante crescita della produzione e del patrimonio aziendale, con l’acquisizione di terreni, bestiami e macchinari da lavoro.

Nel 2017, il nipote di Silvio Mancosu, Alessandro Mancosu, animato dalla dedizione del nonno, ha fondato Agrobass Sardinian Farm, con l’intento di riportare in auge l’azienda familiare.


Silvio Mancosu visse gli anni del fascismo sentendosi un privilegiato «poiché lavorare nei campi significava condurre una vita più libera rispetto a quella dell’operaio in fabbrica o dell’artigiano in bottega».

Si candidò per la prima volta nel 1952 alla carica di consigliere comunale, in una lista di contadini socialisti; nel 1953 si iscrisse al Partito Comunista Italiano «continuando a sostenere le idee socialiste, ma con la consapevolezza che i comunisti avevano sul territorio un’organizzazione tale da garantire una più proficua realizzazione dei progetti di cui la comunità guspinese necessitava».

Il dialogo, il rispetto e la tenacia ne hanno contraddistinto l’attività politica. La gentilezza, la benevolenza e l’altruismo ne caratterizzavano la personalità: questo il ritratto di Silvio Mancosu, emerso dagli interventi degli ospiti della serata Salvatore Angius, Maria Cocco, Pietro Tandeddu, Giovanni Lampis, Sandro Tuveri e Francesco Marras, coordinati dalla figlia di Silvio Mancosu, Luisa Mancosu.

Presente anche l’attuale primo cittadino di Guspini, Giuseppe De Fanti, che così lo ha ricordato: «Silvio Mancosu è stato più di un sindaco. Era un amico dei cittadini, un leader, un servitore instancabile della comunità e un ottimo ascoltatore. Sapeva comprendere le esigenze di tutti, anche di quelli che non ne condividevano l’ideologia politica. La sua vita è un esempio per noi amministratori e per i cittadini. Il suo valore umano possa essere di ispirazione per tutti i nostri giovani».

Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza e seguenti: diversi momenti del convegno dedicato a Mancosu, ieri sera a Guspini

 

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