Sardara - Un convegno e una mostra fotografica sui castelli: un patrimonio storico da valorizzare
Prosegue l’impegno della Rete dei Castelli Medievali, costituita nel 2017 dai comuni di Sanluri, Sardara, Laconi, Las Plassas e Villamar per la valorizzazione del patrimonio storico degli edifici fortificati della Marmilla e del Sarcidano.
Ieri sera a Sardara, in piazza mercato, il primo appuntamento del Festival dei Castelli Medievali, con un convegno e l'inaugurazione della Mostra dei Castelli Medievali di Sardegna. Un progetto tra Marmilla e Sarcidano.
La mostra, un’esposizione fotografica, racconta nelle immagini di Gianni Alvito, Nicola Castangia, Giaime Meloni, Roberto Priamo Sechi e Daniela Zedda la storia di un paesaggio segnato dal tempo e dall’incuria, che attende di essere valorizzato. Ospitata nei locali della ex scuola di via Manzoni, la mostra sarà visitabile fino a domenica 8 ottobre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20 (escluso il lunedì), grazie alla disponibilità della Cooperativa Villa Abbas e della Pro Loco di Sardara.
A fare gli onori di casa, il sindaco di Sardara, Giorgio Zucca: «Il castello di Monreale e tutti i nostri castelli hanno una storia che abbiamo il compito di riscoprire e valorizzare. L’amministrazione comunale intende proporre Sardara quale sede di un laboratorio permanente di studi sulle opere fortificate del Medioevo. La promozione culturale di cui hanno bisogno i giovani porterà anche un’importante crescita economica» ha detto il primo cittadino.
Ha inaugurato la mostra la soprintendente Monica Stochino: «Viviamo in una società complessa in cui fare sistema è l’unico modo per preservare il patrimonio artistico e culturale di cui siamo detentori e renderlo un motore di crescita sociale. Nel Piano Nazionale Cultura c’è spazio per progetti di coordinamento dello sviluppo sociale e culturale dei territori sardi che anche la Rete dei Castelli è invitata a presentare» ha commentato Stochino.
Nel corso del partecipato convegno, condotto da Giorgio Murru, direttore scientifico del Festival, e accompagnato dalle musiche dei tamburini degli Arceri di Sanluri e dagli attori della Compagnia d’Aragò, sono state ripercorse le tappe fondamentali della storia della Sardegna medievale.
Dal contributo degli esperti Luciano Gallinari (ricercatore di storia dell’Europa mediterranea, Cnr), Donatella Fiorino (docente di Restauro, Unica), e Iva Schena (docente di storia medievale, Unica) è emersa la necessità di conservare e valorizzare il patrimonio storico dei castelli per mantenere vive la storia e l'identità culturale della Sardegna.
E proprio Sardara sarà una delle tappe di questa valorizzazione, come ha annunciato Donatella Fiorino: «L’Istituto Italiano dei Castelli, nel quale presiedo la Sezione Sardegna, promuove progetti di sensibilizzazione della comunità sull’importanza dei nostri beni storici. Al Castello di Sardara, in occasione delle giornate regionali del 7 e 8 ottobre, avremo accesso fisico per toccarne con mano la grandezza».
Durante il convegno è stato annunciato l’imminente inserimento nella Rete dei comuni di Siliqua e Posada, sul quale si è espresso il presidente della Rete dei Castelli e sindaco di Sanluri Alberto Urpi: «Le comunità e le istituzioni sono riunite per sostenere un progetto culturale. La coesione mantenuta in questi anni non è scontata e siamo lieti di accogliere nella Rete i nuovi comuni aderenti. Con Anci Sardegna e Associazione Sardegna verso l’Unesco, abbiamo presentato una proposta di legge per introdurre tra le materie oggetto di studio scolastico la storia della Sardegna, dall’età nuragica al medioevo».
Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: l'apertura del Festival, con gli attori della Compagnia D'Agorà
Immagine seguente: un momento di inaugurazione della mostra
