Campi di lavoro, Seramanna

 Serramanna - «Ricerca di solidarietà e miglioramento personale» nelle testimonianze dei "costruttori di ponti"

Spagna, Francia, Belgio, Messico, Finlandia, Taiwan, Repubblica Ceca, Kenya e Italia: sono le regioni del mondo da cui provengono i ragazzi che, dal 14 al 18 luglio, hanno scelto di partecipare al campo di volontariato ospitato a Serramanna.

L’iniziativa, proposta dall’assessorato alla Cultura e politiche giovanili, è stata realizzata in collaborazione con Lunaria, un'organizzazione che attraverso volontariato e mobilità promuove processi di cambiamento sociale su scala locale, nazionale e internazionale.

Il tema del campo proposto dal comune di Serramanna, Ambiente e Musica, ha attratto 12 ragazzi tra i 18 e i 29 anni, accompagnati da due referenti di Lunaria.

I giovani volontari sono stati coinvolti in attività di riqualificazione ambientale come la ristrutturazione delle panchine di Piazza Gramsci, la pulizia di alcune strade e degli spazi verdi dietro al campo sportivo Fausto Coppi. Hanno poi supportato lo staff del Jamal B-Day nell’organizzazione e nell’allestimento del memorial, in ricordo di Gianmarco Venuto.

L’esperienza dei campi però non si risolve unicamente nell’azione di volontariato. I ragazzi, attraverso le attività hanno la possibilità di sperimentare il confronto con l’altro in un’opera di scambio interculturale continua, tra loro e con la comunità ospitante. Per quest'ultima, una preziosa occasione di riattivarsi in un’ottica sociale e guardarsi sotto una luce diversa che le faccia apprezzare al meglio sé stessa e le proprie risorse. Stimolare cambiamenti positivi, incontrarsi, conoscersi spogliandosi di ogni pregiudizio: questi sono gli effetti dei campi di volontariato.

Alcune ragazze hanno raccontato così la loro esperienza.


Emma, finlandese di 21 anni: «Questa esperienza ci permette di fare scambi con le persone del posto e capire come vivono. Si può imparare molto dagli altri. Scambiare visioni del mondo dà forma a te e a come ti pensi nel mondo, ti permette di capire in cosa migliorarti».

Anna, Repubblica Ceca, 18 anni: «Per me è stata una bellissima esperienza perché sto ancora esplorando il mondo. Incontrare persone nuove, di altri paesi, è meraviglioso. Esplorare posti nuovi ed aiutare gli altri sono le cose che davvero amo fare. Non voglio nulla in cambio, solamente aiutare».

Ikrame, francese, anche lei diciottenne: «Le persone qui sono molto accoglienti e gentili. Abbiamo potuto assaggiare piatti tipici, ascoltare storie e ora sento di avere molta più conoscenza. Mi ha aiutata a crescere come persona».

In un momento storico così pieno di tensioni, come quello che stiamo vivendo, in cui la diffidenza e il razzismo sono diventate una abitudine, le parole di queste ragazze diradano un po' di nebbia. Ciò che davvero colpisce ascoltandole è come pure percependo le profonde differenze culturali, queste non siano viste come motivo di divisione ma come occasione di crescita e arricchimento personale.

Il loro desiderio di rendersi utili, di migliorare sé stesse per migliorare il mondo fotografa molto bene una generazione, spesso fin troppo criticata, che costruisce ponti e tende le mani dove gli altri erigono muri e stringono i pugni.

Eleonora Serpi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: i giovani coinvolti nel campo internazionale di volontariato a Serramanna

FacebookFollowersYoutube white Instagram white Twitter

 

 

WhatsApp

Appuntamenti di cultura, incontro, socialità

Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
1
2
4
16
17
18
24
26
30

Medio Campidano in breve