Monumenti Aperti, Madame Foile

 Villacidro - Oltre 300 i visitatori che hanno firmato il registro di Monumenti Aperti all'École de Madame Foile

Sono passati alcuni giorni dalla tappa villacidrese di Monumenti Aperti e ancora non si è spenta l'eco sulla presenza dell’École de Madame Foile tra i siti visitabili: un accostamento agli altri monumenti che forse è parso a qualcuno un po' azzardato.

Non è certo così per le abitanti della casa famiglia l’École de Madame Foile e per i docenti della scuola media di Villacidro che hanno preparato i loro ragazzi per illustrare ai visitatori questo importante progetto di inclusione sociale.

«I monumenti sono tali in quanto trasmettono storia, cultura e arte. Anche noi facciamo questo, però siamo viventi» ha spiegato con grande naturalezza Veronica Usula, artista e fondatrice dell’École, una comunità che da oltre un decennio si occupa di alleviare il disagio attraverso l'uso della creatività e della fantasia, coltivando le arti della tessitura, filatura e tintura vegetale. Tutte queste attività, svolte collettivamente, hanno dimostrando la loro valenza nel contrastare l'esclusione sociale, in tutte le sue forme.

«Per la prima volta l'École è stata raccontata da qualcun altro e non da noi. Questo è stato particolarmente importante , soprattutto per il percorso straordinario sull'inclusività che hanno compiuto docenti e alunni. I ragazzi hanno vissuto con noi due giorni e si è creata una bella complicità» ha raccontato Usula, che ha tenuto anche a sottolineare la natura eterogenea del pubblico che ha scelto di visitare la casa: «c'era gente rappresentativa di tutta la comunità. Le persone non si sono avvicinate solo per la tessitura e i nostri prodotti artistici, ma anche per conoscere da vicino il nostro lavoro, rendersi conto di come viviamo. Molti ci hanno anche chiesto consigli per loro parenti che stanno attraversano momenti di difficoltà».


Grande soddisfazione anche dalla scuola che ha fatto da supporto alle visite, le classi seconda B e seconda D della secondaria di primo grado dell'Istituto comprensivo Loru: «abbiamo preparati i ragazzi - ha spiegato la docente Valentina Pisano, che assieme ai colleghi Efisio Muscas, Stefania Porcu, Sabrina Scalas e Annalisa Sarritzu ha curato la partecipazione al progetto - perché non si tratta di realtà semplici. Il discorso sull'inclusività, con riferimento a questa esperienza che rappresenta l'inclusione applicata e realizzata, è un tema che si può e si deve cominciare ad affrontare già dalla scuola media, e forse anche prima. I ragazzi sono rimasti piacevolmente sorpresi: superata l'iniziale difficoltà si sono lasciati coinvolgere, soprattutto dalla magia che esprime quel luogo. Il lunedì, alla ripresa scolastica ci hanno detto "quella casa casa ci manca", a dimostrazione di quanto sia stata intensa la loro esperienza con il gruppo dell'École de Madame Foile».

Durante la presentazione ai visitatori, i ragazzi hanno utilizzato la metafora della tessitura per approcciare il concetto di diversità: «noi siamo come tanti fili diversi - hanno raccontati ai visitatori - per colore e per consistenza: così come tanti fili diversi contribuiscono a realizzare un unico tessuto colorato e originale, così la realtà della vita quotidiana è costituita da tanti fili diversi che si intrecciano e diventano anche più forti».

R. Isp. © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: i ragazzi della scuola assieme alle abitanti dell'École de Madame Foile durante Monumenti Aperti

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