Indiani a Samassi

 Samassi - Indiani e samassesi, comunità interconnesse

Samassi è sempre più internazionale: lo dimostrano i dati ufficiali della popolazione residente, che indicano la quota di cittadini extracomunitari al tre per cento. Se a loro si sommano le decine di ragazzi che ogni giorno raggiungono il paese in treno, soprattutto durante la campagna estiva, le cifre salgono a oltre duecento unità.

Una sorta di isola felice, Samassi, dove accoglienza e inserimento dono di casa da oltre dieci anni. I giovani extracomunitari si aggiungono alla forza lavoro locale e sono totalmente assorbiti totalmente in agricoltura, nella campagna del carciofo, volàno dell’economia locale. La più rappresentata è la comunità indiana, bene integrata in un comune di appena 4800 abitanti.

Anche la scuola, in questi anni, si è adeguata alla realtà multietnica e oggi è normale avere classi miste con bambini extracomunitari che prendono parte alle attività didattiche, in un continuo scambio culturale.

Da un lato, l’accoglienza samassese e dall’altro, un’indole curiosa e un atteggiamento collaborativo facilitano il processo d’integrazione. Un cambiamento sociale che è leggibile in alcuni indicatori, positivi: le prime coppie miste, l’acquisto di unità abitative da parte di cittadini della comunità indiana, l’avvio allo studio dei loro figli negli istituti locali e territoriali.

Nel 2021 la famiglia di Jaspal Singh, ha ottenuto, giurando dinanzi al sindaco Enrico Pusceddu, la cittadinanza italiana. A breve anche Pritpal Singh, fratello di Jaspal, diventerà cittadino italiano.


Efisio Lisci, assessore ai Servizi sociali, ha commentato: «La presenza di questi ragazzi e ragazze, provenienti da tutte le parti del mondo, è conseguente alla ricerca d’inserimento nel mondo del lavoro, in questo caso, prevalentemente quello agricolo. Spesso segue il ricongiungimento familiare. L’accoglienza dei cittadini, quindi il loro inserimento nel tessuto sociale, avviene non solo senza traumi, ma con il sorriso sulle labbra. La comunità samassese si distingue anche per la promozione di attività sociali e culturali che permettono anche ai nostri amici stranieri di fare conoscere a noi aspetti della loro cultura d’origine. In questo modo, per osmosi, doniamo e riceviamo tanto».

Fra gli stranieri residenti a Samassi, è ampiamente rappresentata anche la comunità africana, con provenienze dal nord e dal centro del continente. Una ventina invece i cittadini comunitari dell’est Europa. Tutti sono impiegati nell’agro samassese o nell’indotto, come le fabbriche locali di cassette per l’imballaggio e il trasporto dei prodotti agricoli.

«Sono trascorsi 12 anni - ha ricordato la presidente della commissione Pari opportunitàBarbara Setzu - da quando i primi ragazzi indiani di Punjad sono arrivati a Samassi. Credo che la curiosità verso una cultura così lontana dalla nostra abbia fatto si che la diversità non diventasse un ostacolo, ma una ricchezza. In questi anni si sono condivisi momenti di convivialità, con momenti che li hanno visti protagonisti: una partita di pallone, eventi a tavola organizzati dalla commissione Pari opportunità, permettendoci di imparare e conoscere la loro speziatissima cucina o invitarli a pranzo per Natale».

Per una moltitudine di giovani, in cerca di un sogno, Samassi è diventata così una seconda casa ed una seconda patria.

Giorgio Mancosu © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il matrimonio di una coppia di giovani indiani residenti a Samassi (Foto Daniele Piras)

Di seguito: un giovane indiano (lo stesso del matrimonio) con gli abiti folkloristici locali per i festeggiamenti di S. Geminiano Martire (Foto Daniele Piras)


Indiani a Samassi

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