Sanluri La formazione come strada per favorire l'integrazione
Si sono conclusi oggi, con la consegna degli attestati, i corsi di italiano per stranieri, grazie al lavoro svolto dall’associazione Vides Auxilium OdV, di formatori e formatrici, in collaborazione con l’arcidiocesi di Cagliari e la parrocchia Nostra Signora delle Grazie di Sanluri.
I corsi, completamente gratuiti, erano rivolti ad adulti provenienti da Libia e Marocco. Il progetto Che resti tra noi: la formazione come percorso di integrazione nasce nell’ambito della campagna della Cei Liberi di partire, liberi di restare, finanziata con i fondi dell’otto x mille e pensata con lo scopo di creare valore promuovendo l’integrazione.
I corsi, che hanno visto una partecipazione massiva di donne, sono partiti lo scorso dicembre e hanno superato anche alcune battute d'arrresto: prima a causa dell’emergenza covid e successivamente per il periodo del Ramadan, che tra aprile e maggio ha imposto una sospensione e la riorganizzazione del calendario. Una situazione che è anche indice del clima di totale comprensione e accoglienza delle esigenze legate a realtà culturali diverse dalla nostra.
«Era fondamentale per noi che le lezioni si svolgessero con tutte le misure necessarie ma in presenza», ha spiegato Michela Floris, coordinatrice del progetto. «La finalità era l’inclusione, che si basa sulla relazione, sul sentirsi parte attiva di una comunità e sulla socializzazione non mediata da un mezzo tecnologico. Abbiamo incentrato le lezioni sulla conversazione e sulla praticità: l’obiettivo era fornire gli strumenti utili alle persone per svolgere operazioni quotidiane, come richiedere un modulo in comune, leggere una comunicazione della scuola, fare la spesa e intrattenere semplici conversazioni».
Claudia Fenu e Michele Sanna, che si sono occupati delle lezioni, hanno così commentato: «questo progetto è stato occasione di arricchimento reciproco continuo; con entusiasmo siamo riusciti a ricreare un ambiente sereno e informale in cui poterci immergere in culture diverse. È stata un’esperienza unica che ci ha dato molta soddisfazione».
Parallelamente al corso di italiano sono stati attivati anche un corso di cucito, tenuto dalla sarta Francesca Ibba, e il doposcuola, le cui attività erano destinate a bambini dai 7 ai 10 anni. Formazione, ma anche divertimento, per ricreare una comunità in cui scambiarsi ma soprattutto, condividere, esperienze di vita.
«È stato un progetto di inclusione e accoglienza, che ricalca appieno il principio cristiano dell’amore al prossimo, che può avere un volto, una storia, una cultura e una religione diversa dalla nostra. Un plauso va a tutte le persone che con grande dedizione e professionalità hanno lavorato a questa iniziativa», ha concluso Don Mariano Matzeu, parroco di Sanluri.
A questa prima fase formativa seguirà una rassegna cinematografica – con ingresso gratuito e aperto a tutti – in partenza il 2 luglio. I titoli selezionati seguono il filo conduttore che è alla base della filosofia del progetto: l’emancipazione e l’integrazione attraverso la formazione, la comunicazione e il racconto di storie che ispirino coraggio e determinazione, anche e soprattutto nelle difficoltà.
Sabrina Abis © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: la consegna degli attestati dei corsi
Immagine seguente: la locandina della rassegna cinematografica, con i titoli prescelti.