Villacidro -Acqua microfiltrata a basso costo e senza plastica
Con 1 euro si potranno avere 20 litri di acqua alla spina: refrigerata, liscia o gassata.
Costerà 5 centesimi al litro l’acqua dell’erogatore automatico che da ieri è entrato in funzione a Villacidro, nel parcheggio dei giardini di piazza Brigata Sassari, frontale al parco di via Farina.
Dalla casetta dell’acqua - Sa mitza in bidda il suo nome - c’è anche la possibilità di prelevare l’acqua “leggerissima”, al costo di 10 centesimi al litro, particolarmente indicata per i neonati e le persone che necessitano di un acqua a bassissimo residuo fisso.
La casetta funziona con l’acqua, prelevata dalla rete Abbanoa, che viene ulteriormente microfiltrata e refrigerata dagli impianti collocati nella struttura, per poi essere erogata nelle diverse varianti.
Il nuovo servizio è stato inaugurato ieri in una forma sobria, anti assembramento: presenti sul posto oltre ai dirigenti dell’azienda Lympia, che gestirà la struttura, la sindaca di Villacidro Marta Cabriolu con l’assessore all’ambiente Marco Deidda e il vicesindaco Giovanni Spano.
La casetta dell’acqua sorge su un’area pubblica comunale, data in concessione dal comune di Villacidro a un’azienda privata (Lympia, con sede a Fluminimaggiore), che si era aggiudicata un bando pubblicato circa due anni fa.
Così nel Medio Campidano, dopo Guspini, Sanluri, Pabillonis, Sardara, Villanovafranca, Villamar e altri centri della Marmilla, anche Villacidro si è dotata di questa soluzione, che consente di ridurre il ricorso all’acqua minerale commercializzata in bottiglia e offrire al cittadino-consumatore un notevole risparmio (anche a San Gavino è in funzione una casa dell’acqua, su iniziativa completamente privata).
I ricavi dell’azienda titolare della concessione, saranno legati all’effettiva erogazione di acqua filtrata e dipenderanno dal successo che i villacidresi attribuiranno al servizio.
I costi sono invece rappresentati dai consumi di gestione (acqua, energia elettrica) e dalle spese per la manutenzione dei filtri, oltre all’occupazione del suolo pubblico e all’investimento iniziale.
Al di là di questi aspetti economici, è evidente la ricaduta ambientale che Sa mitza in bidda può rappresentare: «è un modo per ridurre la dispersione di plastiche e microplastiche nell’ambiente, ma anche quello di contenere gli impatti ambientali che derivano dal consumo dell’acqua commercializzata in bottiglia: dalla produzione al trasporto, allo smaltimento dei vuoti» ha detto Fabio Cabiddu, titolare di Lympia. Alberto Fusaroli Casadei, suo socio nell’azienda aggiunge: «va sottolineato anche un altro aspetto: mentre comprando acqua commercializzata si trasferiscono in buona parte utili alla penisola e alla Sardegna rimane la plastica, con questa soluzione il risparmio dei cittadini, che può aggirarsi dai 20 mila ai 40 mila euro l’anno circa per una cittadina come Villacidro, rimane a disposizione dell’economia locale: sono migliaia di euro in più che possono circolare in paese».
Anche oggi, nella mattinata, i gestori erano sul posto, per illustrare ai cittadini il funzionamento del punto di erogazione e distribuire le tessere ricaricabili con cui prelevare l’acqua: schede prepagate che sono poi ricaricabili direttamente dalla gettoniera della struttura, con monete da 5 centesimi a 2 euro.
Le schede sono reperibili in paese nei 4 punti per ora convenzionati: L'angolo agricolo di Curreli, Pronto Casa manutenzioni, Edicola Figus e Tabaccheria Secchi).
R. Isp. © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: un momento dell’inaugurazione, con la sindaca Marta Cabriolu e Fabio Cabiddu
Foto seguente: Alberto Fusaroli Casadei e Fabio Cabiddu misurano la conducibilità elettrica dell'acqua, uno dei parametri che indica il contenuto di sali disciolti