Lino Cianciotto

 Marmilla - A tu per tu con lo specialista che ha condotto i laboratori formativi sul turismo

Guida escursionistica, atleta, fotografo e consulente nel settore del turismo: Lino Cianciotto ha recentemente tenuto dei laboratori formativi sul turismo nei comuni di Marmilla e Medio Campidano appartenenti al Plus – Ambito Sanluri. La sua visione di turismo è fortemente incentrata sull'accessibilità delle risorse, scelta rafforzata anche da un tragico episodio della sua storia personale: un incidente, nel 2013, durante un'escursione, aveva comportato l'amputazione della sua gamba destra e il conseguente utilizzo di una protesi.

Qual è stato il percorso che l'ha condotta a svolgere questa attività?

«Dopo 15 anni trascorsi nel settore della formazione professionale mi sono licenziato per intraprendere un percorso professionale di valorizzazione turistica del territorio, e offrire così un contributo allo sviluppo locale. Da 25 anni, come libero professionista, applico metodologie che trasferiscono competenze, aiutando le persone a valorizzare le risorse culturali per stimolare l'economia locale. Nonostante uno stipendio fisso e una carriera stabile, ho scelto di seguire i miei sogni per contribuire allo sviluppo del territorio, perché ci ho creduto fin dall’inizio».

Recentemente è stato coinvolto nell'organizzazione di laboratori per la sensibilizzazione delle comunità della Marmilla e del Campidano alla riscoperta delle risorse locali. Cosa conserva di questa esperienza?

«L'esperienza in Marmilla è stata umanamente interessante, un'area di enormi potenzialità che necessitano di tempo per svilupparsi. Un laboratorio di poche ore, però, è solo un primo passo. Quando insegno non mi risparmio, ma spesso c'è disincanto nei partecipanti. Molti sottovalutano la complessità della progettazione, desiderano apprendere in pochi mesi e inserirsi subito nel mondo del lavoro. Ma il vero prodotto è il territorio, sono le persone: serve tempo per coinvolgerle e indirizzarle. Bisogna insistere con tenacia, come ho già fatto in altre aree della Sardegna, anche quando le mie idee sembravano fantascienza agli amministratori a cui mi rivolgevo».


Quali pensa siano, a oggi, le mancanze più gravi per la valorizzazione delle risorse locali in questo territorio?

«Bisogna lavorare sulle risorse presenti, senza forzature. Nel Campidano abbiamo una dorsale che parte da Cagliari, luogo di transito per quelle centinaia di migliaia di turisti che ogni anno visitano la Sardegna, molti dei quali diretti anche a Barumini. Sono mai state misurate le persone che la percorrono? Abbiamo mai detto ai turisti che esiste la Marmilla? Nel tempo non abbiamo creato strutture organizzative. Per quanto assurdo sembri, in Sardegna, tranne poche eccezioni, non ci sono centri di coordinamento del turismo nei comuni, tantomeno nelle unioni territoriali, con proposte e offerte integrate capaci di attrarre il turista in modo continuativo. Uscire da questo meccanismo non è facile perché serve una politica lungimirante con forti capacità di progettazione, incline a lavorare a stretto contatto con gli esperti del settore».

In che modo ritiene possibile massimizzare le opportunità che questo territorio ha da offrire?

«Dobbiamo investire in incontri mirati coinvolgendo persone motivate a costruire. È essenziale stabilire step con risultati misurabili e avere un progetto di sviluppo locale con metodologie specifiche. La costruzione di un partenariato pubblico-privato, con ruoli ben definiti tra politica e imprenditoria, è cruciale per un accordo che porti vantaggi a tutti. Dove c’è dialogo alla pari le cose vanno avanti, ma se uno soccombe davanti all’altro non c’è sviluppo. Il cambiamento non va sperato, va agito. È essenziale creare condizioni favorevoli per trattenere individui talentuosi, promuovendo le vocazioni locali per incentivare la permanenza. È necessario investire in formazione, sviluppo di competenze e supporto ai progetti, offrendo servizi reali e risorse finanziarie certe e dirette. Bisogna avere il coraggio di pretendere il cambiamento, e cioè chiedere azioni concrete a chi amministra».

Sara Bandinu (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)© Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Lino Cianciotto durante un’escursione in Kayak (foto concessa)

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