Incontro Consorzio Industriale

 Medio Campidano - Al Consorzio Industriale un incontro su marchi, brevetti e la loro potenzialità per le imprese

La proprietà intellettuale di marchi e brevetti è una risorsa per le imprese, ma la sua valorizzazione è ancora poco praticata in Italia e ancora più nel Medio Campidano.

Il tema, con le opportunità che offre, è stato approfondito in uno degli incontri del ciclo Riflettendo, promosso dal Consorzio Industriale di Villacidro (Civ), dove, stasera, nella sala conferenze, si è svolto l'incontro: Capitalizzare le aziende valorizzando la proprietà intellettuale. All'organizzazione dell'incontro di oggi sulla proprietà intellettuale ha collaborato anche la società di consulenza Fisco Solution.

Riflettendo, è un percorso di incontri e approfondimenti aperti al pubblico organizzati dal nuovo corso del Civ, mirato a realizzare uno degli indirizzi dell'ente, «l'infrastrutturazione culturale» come l'ha definita il suo  presidente, Nicola Pirina

A condurre l'esposizione, Sergio Puddu, 32 anni, laureato in giurisprudenza e imprenditore: dopo la laurea ha approfondito il campo della valorizzazione dei marchi d’impresa e della proprietà intellettuale e negli ultimi anni si è specializzato in consulenza aziendale.

«Spesso siamo portati ad attribuire valore ai beni materiali, ma anche quelli immateriali, come un marchio, possiedono un loro valore che può essere capitalizzato e accrescere il patrimonio aziendale», ha introdotto Sergio Puddu, che ha poi continuato svelando l'importanza che può avere la registrazione del marchio individuale d'impresa e la sua sfruttabilità ai fini patrimoniali.

In Italia, e ancora più nel territorio isolano, la proprietà intellettuale non viene opportunamente tutelata. Lo dicono i dati: l’Indice internazionale sulla tutela della proprietà intellettuale (International Property Rights Index) nel 2018 poneva l'Italia al cinquantesimo posto nel mondo. Oltretutto dopo l'avvento del nuovo millenio, il numero di registrazioni di marchi e brevetti in Italia è crollato, e l'Italia è su questo versante fanalino di coda europeo.


Nel corso della sua esposizione, Sergio Puddu ha spiegato come la registrazione di un marchio, innanzi tutto, eleva l’azienda rispetto al panorama della concorrenza, rendendola unica e inimitabile, e soprattutto apre le porte a una serie di benefici, diretti e indiretti.

Inoltre, attraverso la cessione in licenza d'uso del marchio si possono generare royalties (i compensi per l’utilizzo di terzi del marchio registrato, ndr), che oltre a rappresentare una ulteriore risorsa dell'impresa, godono di un interessante trattamento fiscale: un'opportunità del tutto legale per incrementare la redditività delle aziende.

 

Redazione Sardington Post © riproduzione riservata

Nell'immagine in evidenza:  Sergio Puddu durante la sua esposizione

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