San Gavino, candidato Ennas

 San Gavino - 54enne, consulente, guida la lista San Gavino al Centro

Nicola Ennas, 54 anni, consulente, già vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Grandi eventi e Agricoltura della uscente giunta Tomasi, si presenta a questa consultazione elettorale candidandosi alla carica di Primo cittadino di San Gavino Monreale.

Se sarà eletto sindaco, quali decisioni prenderà in continuità con i lavori dell’attuale amministrazione e cosa invece sarà rimesso in discussione?

«Il primo argomento da affrontare sarà certamente la questione organizzativa interna al fine di rendere, dal punto di vista funzionale, più efficace la macchina amministrativa. Il rapporto tra i cittadini e la Pubblica amministrazione deve essere fluido e agevole. La comunicazione sarà essenziale per rendere trasparente e inequivocabile questo rapporto. I dipendenti sono risorse umane con un grande potenziale e valore, bisogna puntare sulla formazione e garantire una gratificazione professionale a tutti. Nell'esercizio della delega assessoriale sarà incentivata la collaborazione e il coinvolgimento degli assessori e dei consiglieri di maggioranza per una partecipazione attiva nell'azione amministrativa. Intendo quindi differenziarmi nel metodo, restituendo autorevolezza gerarchica ai ruoli, ognuno deve fare la sua parte per il bene comune. In cantiere ci sono diversi progetti che possono determinare un importante cambiamento nella vita comunitaria, ma anche nella trasformazione urbanistica e infrastrutturale che necessita di un cambio marcia dando le necessarie priorità».

La genesi delle liste ha visto rimescolamenti clamorosi: ex assessori che hanno lavorato assieme si sfidano ora in liste contrapposte e rappresentanti dell'opposizione si sono uniti agli amministratori di cui erano avversari. Questo trasformismo non rischia di disorientare l'elettorato?

«È evidente la confusione che si è creata nelle persone, siamo una piccola comunità attenta alle dinamiche quotidiane. Questo trasformismo, è vero, disorienta e dovrebbe far riflettere seriamente. Valuto il mio percorso che non prevedeva il terzo mandato dell'attuale sindaco, prevedeva invece un rinnovamento ed una unità di intenti. La proposta fatta in seno alla maggioranza ha portato alla conseguente scissione, attivando quelle dinamiche naturali che, nell'intento di non vanificare una esperienza, ci hanno portato ad andare oltre. Eccoci, la lista che presento è l'insieme di competenze diversificate e personalità compatibili, non contraddittorie, frutto di un percorso che ha visto convergere sulla necessità di riportare al centro di tutti i ragionamenti i cittadini».


I tre programmi elettorali parlano di recupero della centralità di San Gavino in relazione al territorio circostante, però il flusso cospicuo di chi transita quotidianamente dal paese sembra circoscritto a ospedale e stazione ferroviaria: come trasformare queste peculiarità in risorse per il paese?

«Quando parliamo di centralità non intendiamo solo quella geografica, ma quella che riequilibra il baricentro portando i flussi anche verso il centro del paese e verso la ex stazione. Riteniamo di dover agire sulla disponibilità di parcheggi e sulla loro regolamentazione, oltre che ampliare l'offerta del mercato civico senza snaturarne la destinazione, nella zona ex stazione di progettare e realizzare la piazza Battisti, l'area sosta camper e acquisire definitivamente a patrimonio comunale l'ex stazione e il tracciato ferroviario».

I cittadini lamentano spesso la condizione disagiata di alcune strade del paese e di località campestri: come pensa di intervenire e risolvere in modo duraturo il problema?

«Per dare pari dignità e fiducia si interverrà sulla viabilità urbana con la bitumazione della Via Brivanda e di Via S. Salvatore D’Haorta e completare l'iter di acquisizione dell'area di Via Risorgimento, l'esecuzione dei sottoservizi e la posa del bitume. La viabilità rurale invece dovrà avere una manutenzione programmata e risorse certe, inoltre valuteremo i costi per programmare la bitumazione delle strade principali e di quelle ad alto traffico al servizio delle aziende agricole e di hobbisti che contribuiscono al presidio della campagna e alla manutenzione».

La bonifica delle aree dismesse della ex Fonderia è un nodo cruciale per la salute dei sangavinesi e per l'ambiente: cosa farete una volta eletti?

«Vigileremo sia sulla bonifica dell'area dismessa adiacente la Fonderia che sulle responsabilità ambientali conseguenti alla chiusura del polo per la produzione di oro e argento, per il quale riteniamo che possano e debbano esserci ancora possibilità di investimento e riconversione».


Al netto delle polemiche e dei precedenti progetti, quale nuovo futuro vede la sua lista per i locali della ex stazione ferroviaria?

«Sulla ex stazione ho già parlato di acquisizione, ma nel frattempo bisogna dare seguito all'utilizzo mediante ubicazione degli uffici dell'Unione dei comuni, eventualmente anche il dislocamento di qualche servizio comunale, esposizioni o per scopi associativi».

Lo spopolamento è un problema che riguarda la gran parte dei territori della provincia, quali sono le vostre proposte per invertire questa tendenza a San Gavino?

«Lo spopolamento del territorio e dei comuni si può arginare facendo rete tra gli stessi in primo luogo e poi rafforzando i servizi che sono alla base degli interessi di ogni comunità. I grandi eventi, la riqualificazione, l'urbanizzazione e le infrastrutture, possono creare opportunità di fare economia, l'amministrazione sostenendo queste attività, contribuisce in modo determinante, creare le condizioni e di per sé un suggerimento imprenditoriale».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

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