Michela Dessì

 Arbus - Michela Dessì, coordina per il Medio Campidano le attività del movimento

Michela Dessì, 38 anni, di Arbus, imprenditrice agricola, laureata in Agraria all’Università di Torino è stata recentemente eletta all’unanimità coordinatrice di Sardegna al centro 2020.

Si aspettava questo riconoscimento?

«Una gradita sorpresa, che mi riempie di orgoglio per la fiducia accordatami e mi invoglia a lavorare ancora di più. Un lavoro per il territorio che ha una sola direttrice: il bene e l’unità di questa provincia».

2020, un anno un po’ funesto, non crede che la denominazione scelta possa essere causa di perdita di slancio per il futuro?

«Perché nefasto? A noi ha portato bene: abbiamo preso il 16% dei voti, puntiamo ad arrivare al 20%, appunto. Il movimento nasce nel 2019 per le regionali di quell’anno e si arricchisce per questa tornata. Con molta tranquillità posso affermare che non è il nome a dare contenuto e valore a un movimento o a un partito, con queste elezioni abbiamo dimostrato che sono le persone a fare la differenza. E noi abbiamo fatto la differenza».


Cosa intendete fare come movimento?

«L’assemblea ha evidenziato la necessità di darci una struttura, dunque il primo passo sarà quello di costituire un direttivo dove tutti i 28 comuni del Medio Campidano possano dialogare tra loro e siano rappresentanti nella loro componente amministrativa, imprenditoriale, associativa, etc. La presenza di Alberto Urpi in consiglio Regionale e del lavoro che andrò a fare fungerà da collante e io vorrei dedicare uno sguardo particolare ai giovani che sono il nostro futuro. Ci approcceremo attraverso il dialogo con le forze politiche locali, con nessuna chiusura nei confronti di alcuna forza politica, con l’intendimento di lavorare per tutti e non per sé stessi. Non c’è bisogno di capetti».

Cosa ne pensa del ruolo della donna in politica, anche in vista dei recenti risultati alle Regionali?

«Un ruolo ancora molto marginale e non per carenza di competenze, sia negli schieramenti di destra sia di sinistra. Abbiamo potuto vedere che mentre gli uomini si prendono gli spazi con la collaborazione di altri uomini, le donne sono ancora troppo lontane da certi meccanismi tipici della politica, anzi, per dirla tutta, alla ultime elezioni gli uomini hanno votato gli uomini e le donne hanno votato gli uomini. C’è ancora molto da fare, è un problema culturale. Personalmente non posso che essere comunque fiera e felice di avere avuto un risultato così importante tenendo conto che non ho ruolo di governo. Questo è un riconoscimento che mi permetterà di crescere politicamente, mi darà ancora tempo per imparare e continuare a lavorare in sinergia con gli amministratori del territorio».

Come vede le elezioni provinciali che si dovrebbero tenere nel 2025?

«Un appuntamento atteso e importante sia per i cittadini sia per gli amministratori. Potremmo finalmente riavere un governo politico vicino alle esigenze territoriali che tornerà a occuparsi di temi importanti come Agricoltura,Turismo, Cultura, Ambiente, Viabilità, scuole e Sanità. Con l’accorpamento delle provincie ci siamo trovati totalmente abbandonati: una gestione lontana dalle esigenze e dalla conoscenza del territorio nelle sue peculiarità.».


Quali sono i problemi del territorio che andrete ad affrontare?

«Si dovrebbe iniziare con l’abituarsi a lavorare in sienergia perché i problemi sono vari. Faccio alcuni esempi: la viabilità non può essere solo un problema di un comune; la sofferenza dell’economia di una comunità inficia sull’intera provincia e quindi su tutti. Incisiva dovrà essere la valorizzazione dei beni culturali, sia archeologici sia storici in generale, così come degli appuntamenti culturali che arricchiscono la vita delle persone e dei nostri turisti. Non dimentichiamo poi il grande tema delle bonifiche, che riguarda principalmente i territori di Arbus e Furtei; la fruibilità delle coste, che dovrebbe essere punto di slancio di tutto il territorio e invece non lo è. In materia di ambiente il contenimento delle specie dannose come le cornacchie che creano danni alle colture di pregio, i cervi e i daini che ormai sono diffusi in modo incontrollato. Abbiamo tanta ricchezza e tanta bellezza che va solo messa a sistema, noi cercheremo di farlo tutti insieme. Vince la squadra e il lavoro di gruppo.».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Michela Dessì

Di seguito: Michela Dessì assieme al consigliere regionale Alberto Urpi

Alberto Urpi, Michela Dessì

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