Elezioni regionali, Emanuele Matta

 Elezioni regionali - Alcune domande al rappresentante regionale di Villacidro

Con l'ufficializzazione dei dati definitivi del voto del 25 febbraio scorso, comunicata mercoledì dall'Ufficio centrale elettorale in Corte d'appello a Sassari, il Medio Campidano si vede rappresentato in consiglio regionale da tre consiglieri, due di maggioranza e uno di minoranza.
Oggi abbiamo intervistato Emanuele Matta, nato a Cagliari nel 1972, ingegnere, che si occupa di progettazione in uno studio associato a Villacidro.


Considerata la frammentazione del fronte contrapposto al centrodestra che ha governato la Sardegna per questi ultimi cinque anni, quanto davvero ha creduto possibile la vittoria di Todde?

«Ho creduto fin da subito nella qualità del progetto politico. Quando è stata ufficializzata la candidatura di Alessandra Todde per la guida della coalizione, non ho avuto alcun dubbio. Conoscevo la sua determinazione e sapevo che avrebbe portato un importante valore aggiunto. E così è stato».

Su cosa punterà per ottenere maggiore interesse da parte della Regione per il territorio del Medio Campidano?

«Il Medio Campidano deve riconquistare un ruolo centrale. Troppo spesso è stato trascurato dalla politica regionale a causa della debole rappresentanza derivante dalla legge elettorale. La priorità assoluta è il potenziamento del settore sanitario per garantire un accesso equo alle cure e una solida rete di assistenza territoriale. È inoltre fondamentale regolamentare gli investimenti sulle energie rinnovabili per evitare speculazioni e proteggere il territorio dall'assalto delle multinazionali. Viviamo in un territorio ricco di realtà ed eccellenze che meritano di essere valorizzate».

Villacidro, storicamente considerata una roccaforte della sinistra, negli ultimi anni ha registrato risultati, anche discordanti, che indicano lo sfaldamento di questa egemonia. Come legge queste tendenze dell'elettorato villacidrese?

«Credo sia abbastanza fisiologico e naturale. Col tempo cambiano le abitudini, il linguaggio le esigenze dei cittadini. La loro fiducia non è mai scontata né perpetua, ma si guadagna nel tempo e con l'impegno costante per perseguire il bene comune. I villacidresi hanno da tempo deciso di guardare al futuro. Il Movimento 5 Stelle ha ricevuto un sostegno significativo nella nostra comunità già alle precedenti elezioni. Abbiamo inoltre consolidato un gruppo territoriale forte e coeso, il quale ha contribuito notevolmente al successo delle ultime elezioni».

Questa è stata la sua prima candidatura: come è riuscito a raccogliere tanto consenso, superando in termini di preferenze anche molti esponenti politici di lungo corso?

«Credo che la politica sia da intendersi come un servizio, non una professione. Per questo motivo, ho sempre creduto che fosse possibile farla anche al di fuori delle istituzioni. In questi anni ho lavorato con dedizione per incidere positivamente nel territorio che amo, contribuendo alla realizzazione di numerosi progetti. Dal 2019 ho inoltre svolto il ruolo di referente in Sardegna per un europarlamentare, occupandomi direttamente di importanti e delicati dossier. Con molta umiltà, penso che il consenso ottenuto sia il frutto di anni di impegno silenzioso e costante». 

Tra chi si è recato alle urne, quasi il 10 per cento dei votanti pur non scegliendo centrodestra ha preferito Soru e Chessa a Todde. Come pensa sia possibile allargare un'area politica comunque progressista anche a queste formazioni?

«La porta per un dialogo costruttivo e condiviso con le altre forze progressiste è sempre aperta. Tuttavia, al di là di queste dinamiche politiche convenzionali, ci tengo a sottolineare che durante la campagna elettorale abbiamo assunto impegni seri e precisi con i cittadini. Ora è essenziale concentrarci sulle loro reali esigenze e urgenze, mantenendo fede alle promesse fatte».

Allo stato attuale è prevista la rinascita a tutti gli effetti della provincia del Medio Campidano. Qual è la sua posizione al riguardo?

«Com'è noto, ereditiamo le decisioni di questa Giunta uscente. È fondamentale adesso comprendere chiaramente quali saranno le effettive funzioni di questa nuova Provincia e se sarà in grado di rispondere adeguatamente alle necessità dei cittadini. Sarà certamente necessario assicurare una distribuzione efficace dei servizi e delle risorse per consentire al Medio Campidano di superare la sua attuale condizione di marginalità. Non possiamo certo permettere che si torni al modello amministrativo abolito dai cittadini con il referendum del 2012».

Marco Cazzaniga (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata


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