Rossella Pinna al Consiglio regionale

 Medio Campidano - La rappresentante del territorio in Consiglio regionale non si ricandida

Dopo otto anni di presenza in Consiglio regionale e due legislature, una in maggioranza e una all'opposizione, Rossella Pinna non si ripresenterà alla competizione elettorale del 25 Febbraio, nonostante le richieste del Pd, locale e regionale.
In questa legislatura, la consigliera di Guspini, è stata componente della commissione Sanità, ha presentato 73 interrogazioni e sottoscritto 33 proposte di legge.

Il suo è un saluto alla politica?

«No, lascio ma non abbandono. Chi ha la passione per la politica, che vuole dire occuparsi dei problemi della gente e non dei propri problemi, non abbandona mai. Io non lascerò la politica, non importa da quale fila mi muoverò, anche l'ultima, ma continuerò a dare il mio contributo, in qualsiasi ruolo e anche senza ruolo».

Quali per il Medio Campidano i risultati della sua presenza in Consiglio regionale?

«Lascio il Consiglio regionale con un progetto che sta in piedi e che può camminare sulle sue gambe: c'è una una legge che prevede 13milioni di euro per l'acquisto, la ristrutturazione e il riavvio al funzionamento del centro di riabilitazione Santa Maria Assunta di Guspini. Inoltre, una soddisfazione per me molto grande, è stata avere visto approvate tre proposte di legge recanti la mia firma come prima proponente: una nella scorsa legislatura, sugli amministratori di sostegno e due in questa che sta terminando, quella sulle persone con autismo e quella sui caregiver. Laddove è stato possibile, ho difeso la sanità del territorio e il diritto dei lavoratori precari alla stabilizzazione (dal Consorzio di Bonifica, alla sanità, agli ex Keller). Negli ultimi tre anni, su mia proposta sono stati finanziati importanti progetti culturali, di sostegno alla povertà sociale ed educativa, interventi su chiese ed edifici pubblici, per la parità di genere e per i giovani Neet, mobilitando un discreto numero di risorse finanziarie. Ho contribuito a finanziare leggi importanti come quella sulla fibromialgia, campagne di vaccinazione Hpv, e sensibilizzazione alla donazione di sangue, organi e cellule. Finanziamenti importanti sono stati approvati, grazie agli emendamenti presentati da me in finanziaria per i centri antiviolenza».


Allo stato attuale è prevista la rinascita a tutti gli effetti della provincia del Medio Campidano. Qual è la sua posizione?

«Non ho mai cambiato la mia posizione rispetto alla provincia: l'ho vista nascere e ahimè, anche scomparire, e oggi è evidente quanto sia stato sbagliato cancellarla. Le province hanno un senso, come è stato dimostrato dal successivo periodo di commissariamento, in quanto la regione ha accentrato su di sé una serie di funzioni che dovevano essere proprie delle province. Noi abbiamo delle comunità vivaci, competenti, ricche di beni culturali, ambientali, di intelligenze, e abbiamo dimostrato, nei pochi anni di vita della provincia, che siamo capaci di metterci insieme e costruire qualcosa di positivo».

Nel Medio Campidano ci sono tanti edifici rimessi a nuovo ma mai utilizzati, come i beni ex minerari. Come sfruttarli, magari in un'ottica turistica?

«Tenerli vuoti, musei di sé stessi non paga: non abbiamo le risorse per mantenerli, e non possiamo pensare che quelle strutture possano reggersi solo con il biglietto del turista. Abbiamo bisogno di convertirli in attività produttive. Cito spesso come esempio di buona pratica il birrificio di Montevecchio: una struttura recuperata dalla ex centrale elettrica della miniera di Levante e ceduta in gestione, che oggi può essere visitata sia come birrificio sia come testimonianza del compendio minerario. Uno sguardo al passato ma anche una realtà del presente e con prospettive future, grazie a imprenditori capaci che hanno saputo fare di una struttura museale la sede di un'attività che dà reddito e lustro al territorio. Certo, interventi di questo tipo presuppongono anche il completamento delle bonifiche, attività sulla quale ci sarebbe molto da dire: forse sarebbe il caso di rivedere Igea e l'ente parco geo minerario. A chi arriverà noi chiederemo conto di questo, soprattutto se sarà della nostra parte politica».

Le bonifiche al territorio fanno pensare anche a quelle zone inaccessibili perché militarizzate ...

«Su questo versante la Sardegna sta pagando un prezzo altissimo. Noi durante il governo regionale di centro sinistra eravamo riusciti a stringere un accordo affinché venisse ristretto l'ambito delle aree destinate alle servitù militari, soprattutto per il poligono di Capo Frasca. Nonostante questo, il risultato di chi è venuto dopo di noi è davanti agli occhi di tutti: tanti siti sono ancora impraticabili e non sono stati riconsegnati ai sardi».

Guardiamo al futuro: come vede la spaccatura nelle candidature del centro sinistra?

«Sono molto amareggiata da questa divisione, che è il frutto di una mancanza di comunicazione. Personalmente mi sarei aspettata da un dirigente del Pd come è stato Renato Soru, una richiesta chiara di candidatura in contrapposizione con l'ipotesi che si stava prendendo in esame, di stringere un'alleanza con il M5s. Questo non è stato fatto e si è atteso che le decisioni venissero prese per poi, a ridosso delle elezioni, consolidare e confermare la spaccatura. È una scelta sbagliata che una persona che vuole bene al centro sinistra non avrebbe dovuto fare».

Però tra gli elettori del Pd c'è chi non vede di buon grado un'alleanza con un movimento che per anni vi ha delegittimato e deriso ...

«In questi anni ho lavorato in opposizione al Consiglio regionale con i colleghi del M5s in grande sintonia e le cose che ci hanno diviso sono davvero poche , al punto che farei fatica a trovarle. L'elettorato del Pd ha dei numeri che non consentirebbero, correndo da solo, di vincere le elezioni: è naturale quindi un'alleanza con chi è più vicino a noi e in questa fase politica il partito più vicino al Pd è il M5s. Il vero centro sinistra oggi non può che stare con Alessandra Todde, che è una persona capace, competente e sensibile, che sa ascoltare».

Marco Cazzaniga (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Rossella Pinna al Consiglio regionale della Sardegna

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