Arbus, Consiglio comunale novembre 2023

 Arbus - Stagione turistica 2024: tra vecchie criticità e nuovi introiti

Ad Arbus la politica e gli operatori del comparto turistico stanno lavorando in vista della stagione estiva 2024: in occasione del Consiglio comunale tenutosi ieri mattina, la maggioranza ha approvato l’istituzione dell’imposta di soggiorno, sulla quale si sono astenuti i consiglieri del gruppo Avanti Arbus.

Risorse finanziarie, impegno e partecipazione sono state le parole chiave utilizzate per illustrare le prospettive di rilancio del territorio di Arbus. L'imposta di soggiorno, il tributo posto a carico degli ospiti delle strutture ricettive locali sarebbe, nelle intenzioni dell’amministrazione in carica, uno strumento economico importante per raggiungere gli obiettivi annunciati.

Nelle passate settimane, in occasione di un dibattito indetto dal sindaco Paolo Salis e dall’assessore al turismo William Collu, i ristoratori e i titolari delle strutture ricettive del territorio erano stati invitati a esprimere le loro posizioni in merito all'ipotesi di introdurre l’imposta di soggiorno, confrontandosi, inoltre, sulle numerose criticità riscontrate durante la stagione estiva appena trascorsa.

Già in quel frangente, la Giunta Salis aveva espresso l’intenzione di rendere operativo il tributo e destinarne i ricavi alla risoluzione di alcune delle problematiche denunciate dagli operatori del settore turistico: dalla precarietà delle infrastrutture alla difficile viabilità del litorale costiero, dall’insufficienza delle aree destinate a parcheggio alle criticità nella gestione dei rifiuti, con ricadute sul decoro paesaggistico, dall’inadeguatezza dei servizi all’assenza di attrazioni turistiche da affiancare a quelle naturalistiche.


In sede di Consiglio, il sindaco Salis ha avuto modo di precisare: «Allo stato attuale, il bilancio comunale non dispone di risorse sufficienti per garantire quei servizi che il Comune di Arbus vorrebbe offrire. L’istituzione dell’imposta di soggiorno darebbe un contributo rilevante allo sviluppo del territorio, trattandosi di una misura già largamente diffusa e che i turisti sono ormai abituati a considerare nella programmazione delle loro vacanze».

L’imposta di soggiorno può essere istituita dai comuni con un ampio margine di personalizzazione, in virtù delle particolarità e delle esigenze del territorio. La Giunta arburese ha scelto una tariffazione, da definire con apposita delibera, applicabile ai primi dieci giorni consecutivi di pernottamento e compresa tra un minimo di 2 euro, per le strutture economicamente più accessibili, e un massimo di 5 euro, per quelle a cinque stelle.

Pur non avendo respinto l’iniziativa, i consiglieri di minoranza Michele Schirru, Veronica Aru e Annita Tatti, hanno insistito sulla necessità di valutare anche gli eventuali aspetti negativi della tassazione: la carenza dei servizi condizionerebbe ulteriormente l’afflusso turistico; inoltre, gli operatori del settore dovrebbero farsi carico di un’ulteriore incombenza burocratica, che si aggiungerebbe alle difficoltà economiche del periodo, rendendo necessarie scelte ponderate in relazione all’effettiva, concreta e tangibile utilità dell’imposta.
In discussione anche i parametri di esenzione e i meccanismi compensativi previsti a vantaggio degli operatori, che avranno l’onere di incassare il pagamento del tributo e versarlo nelle casse comunali.

Nel frattempo, le strutture ricettive stanno già programmando le prenotazioni per la prossima stagione ed è opportuno che si proceda in tempi celeri.

Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il consiglio comunale di ieri mattina ad Arbus

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