Dibattito Guspini 27-10-2023

 Guspini - Un territorio che corre il rischio di trasformarsi in una piattaforma per l’energia

Transizione energetica? Gli interessi economici privati e l’assenza di un’adeguata progettazione regionale possono trasformarla in un danno per il territorio.

Questo è quanto emerso, ieri sera, a Guspini, nel corso del dibattito Parchi eolici e fotovoltaici. Transizione energetica e sostenibilità ambientale, tenutosi nei locali del Cineteatro Murgia e organizzato da Centrosinistra Guspini.

Gli interventi dei partecipanti, coordinati dal giornalista Giovanni Scanu, hanno enunciato, a fronte di esigui benefici, una serie di criticità. Le minacce, legate all’imminente e disseminata costruzione di impianti eolici e fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, riguardano sia le future prospettive di sviluppo sia la salvaguardia del patrimonio ambientale, storico e archeologico dei territori.

Il sindaco di Guspini, Giuseppe De Fanti, si è dichiarato «preoccupato dalle dimensioni del fenomeno», per la sua incidenza sull’economia agricola e sul paesaggio, essendo Guspini attraversata dalla linea ad alta tensione, proveniente dal nord della Sardegna e diretta verso il Sulcis, sulla quale si intende far convergere l’intera produzione elettrica dei complessi in fase di progettazione: «Ciascun impianto richiederà almeno dieci chilometri di scavi nel sottosuolo per il deposito dei cavi - ha spiegato il primo cittadino - e in superficie, la creazione di cabine per la conservazione delle batterie. Inoltre, il ministero ci ha comunicato che, a fronte di questi enormi sacrifici, avremo diritto esclusivamente a una consulenza gratuita per la costituzione di una comunità energetica».


Il sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis, auspicando la creazione di una rete di resistenza collettiva che si opponga alle espropriazioni dei terreni agricoli, ha denunciato «l’esistenza di un sistema di speculazione economica e l’assenza di politiche regionali idonee ad arginarlo».

Francesco Erbì, presidente Cia (Confederazione agricoltori italiani), Stefano Deliperi, del Gruppo di intervento giuridico, Luca Pizzuto di Sinistra Futura e Gianfranco Damiani di Italia Viva hanno insistito sul rischio della speculazione finanziaria e sui pericoli della privatizzazione dei beni pubblici, rimarcando l’esigenza di una gestione delle energie da fonti rinnovabili che sia finalizzata all’interesse pubblico della comunità sarda.

Sull’importanza della pianificazione di livello regionale, Vincenzo Tiana, responsabile energia per Legambiente Sardegna, ha sottolineato la necessità di «sostituire le politiche di compensazione previste dalla normativa nazionale con norme di contenimento dell’impatto ambientale, volte alla tutela del territorio».

In questo senso, il responsabile regionale per la transizione ecologica, Davide Carta, ha denunciato «una cattiva gestione dei fondi comunitari da parte dell'amministrazione Solinas», proponendo, in vista delle prossime elezioni regionali, il superamento del carbone e delle fonti fossili, con conseguente adeguamento e potenziamento delle reti di distribuzione dell’energia, nonché la creazione, nel settore della produzione elettrica, di laboratori di manifattura degli strumenti annessi alla lavorazione dell’energia, in cui possa essere impiegata nuova manodopera».

 Alessia Caddeo (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: un momento del dibattito al cine teatro Murgia di Guspini.

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