Inaugurazione residenza sociale

 Sanluri  Ieri la cerimonia di inaugurazione del complesso residenziale nato da un intervento di recupero del Comune

Inaugurata ufficialmente ieri la Residenza sociale Sant’Anna, in via San Sebastiano, a Sanluri: consegnate anche le chiavi di casa ai primi assegnatari, cittadini in condizioni di necessità che due anni fa avevano partecipato all’apposito bando.

Alla cerimonia di inaugurazione è intervenuto il sindaco di Sanluri, Alberto Urpi, il quale ha ricordato il lungo iter che ha portato alla realizzazione dell’opera, resa possibile grazie a un finanziamento regionale risalente alla Giunta del governatore Renato Soru.

Urpi lo ha ringraziato pubblicamente, così come ha fatto per il primo cittadino che lo aveva preceduto a Sanluri, Alessandro Collu. Ringraziamenti anche per il lavoro svolto dalla sua Giunta e a tutti i dipendenti comunali che si sono occupati dell’intervento: «un’iniziativa – ha detto Urpi - che si prefigge la doppia finalità di contrastare lo spopolamento dei centri storici e al contempo offrire un aiuto concreto a chi versa in difficoltà economica. Si tratta di abitazioni che hanno un’importante destinazione sociale e che nel tempo saranno utili a piccoli nuclei familiari e anziani, che potranno così vivere un contesto condominiale e con tutti i servizi a portata di mano».


Alla cerimonia è intervenuto anche il parroco don Mariano Matzeu, che prima di effettuare la benedizione del complesso di appartamenti ha sottolineato l’importanza sociale di questo tipo di iniziative.

Il complesso residenziale si trova in pieno centro storico a Sanluri, è composto da bilocali , molto luminosi, con soggiorno, camera da letto e bagno, collocati a piano terra e al primo piano.
Gli appartamenti sono in totale 17, di cui 16 destinati agli assegnatari e 1 alla cooperativa (Adest) che gestisce il condominio, ma anche una serie di attività sociali di integrazione rivolte non solo ai residenti ma all’intera comunità.
Tutti gli appartamenti sono dotati di ingresso indipendente e si affacciano su loggiati in stile campidanese o sul giardino condominiale.

Il progetto che sta all’origine dell’intervento era nato con l’idea di recuperare il patrimonio immobiliare dismesso (in questo caso la vecchia caserma dei Carabinieri, di fine Ottocento, in uso fino a primi anni Settanta del Novecento) e superare il pregiudizio che spesso accompagna le soluzioni di edilizia popolare, rimandante all’idea di alloggi periferici, ghettizzanti e poco inclusivi.

Redazione I.S.P. © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il sindaco Urpi durante l'inaugurazione della “Residenza sociale Sant’Anna”

Di seguito: alcune viste del complesso residenziale


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