Arbus - Posizioni contrapposte in Consiglio comunale sulla proposta di istituzione del parco naturale regionale
Per ora è solo una proposta, ma già gli schieramenti politici di Arbus prendono posizioni diverse sulla sua valutazione. Se ne è discusso in settimana, in Consiglio comunale quando è stato esaminato il punto all'ordine del giorno che riguardava la proposta di istituzione del parco naturale regionale delle Terre d’acqua dell’oristanese.
Il punto in Consiglio è stato esposto da Simone Murtas, vicesindaco e assessore all’Ambiente: «Il nostro comune lo scorso febbraio 2021 ha aderito formalmente al progetto denominato Maristanis, finalizzato alla tutela e al miglioramento della gestione di sei zone umide di importanza internazionale (siti Ramsar, dal nome della convenzione per la tutela delle zone umide, ndr), site nel territorio marino costiero del Golfo di Oristano. L’istituzione di un parco regionale è una decisione coerente con gli straordinari valori ambientali del territorio. Entriamo a far parte del parco con una piccola porzione dello stagno di San Giovanni e una parte dell’area di Capo Frasca: sarà oggetto di discussione in commissione e in Consiglio comunale. Il parco mette al centro i valori del territorio, in una prospettiva di lungo termine, la Regione Sardegna verserà un contributo annuale. Incrementa la visibilità dei luoghi e spesso interessati da dinamiche di spopolamento. L’istituzione ha come finalità la conservazione e il ripristino dell’ambiente naturale e voglio sottolineare che il territorio candidato a diventare potenziale area del parco è già sottoposto a normative di tutela».
Il gruppo di minoranza Avanti Arbus ha accolto con parecchi dubbi e contrarietà la proposta, come sostenuto dal suo capogruppo, Michele Schirru:«Non ci aspettavamo questo punto all’ordine del giorno oggi, non si è mai fatta menzione di questo parco. Stiamo subendo una decisione di un territorio molto forte, i comuni di Oristano, Santa Giusta e Cabras, ci potrebbe prospettare una serie di problematiche che non saranno né nel nostro né nel vostro controllo diretto. Ci chiediamo che ruolo abbia avuto il flag (acronimo di Fisheries Local Action Group, un gruppo di azione locale, ndr) in questo progetto. Un parco regionale che si sovrappone al progetto dell’Ecoparco. Il rischio è che saremo vincolati per il benessere degli altri. Ci escludono già dal nome».
Anche il consigliere Agostino Pilia dai banchi della minoranza ha espresso la sua contrarietà: «Dopo il tentativo di trasformare l’Ecoparco Dune di Piscinas in parco naturale Dune di Piscinas, la giunta comunale ora promuove il suo parco regionale. Di sicuro il giorno dopo l’istituzione saranno vigenti le norme di salvaguardia ed i divieti previsti dalla normativa regionale su pesca e attività venatoria. Ignorando anche che per decenni nello stagno di San Giovanni sono confluite acque acide provenienti dalle attività minerarie e degli allevamenti di Arborea, acque ricche di agenti inquinanti».
Il sindaco Paolo Salis ha sottolineato la natura della proposta: «Non c’è ancora nessun progetto definitivo, è uno studio di fattibilità per l’istituzione di un parco regionale. Fino a quando il piano non sarà attuativo non ci sarà nessun effetto, inoltre gli enti partecipanti verranno ovviamente coinvolti. Anche questa volta si usano due pesi e due misure: quando nel 2008 ci furono le approvazioni delle aree Sic, i commenti che si spesero allora riguardavano i finanziamenti e ora è stato detto lo stesso. Non vogliamo che venga fatto del terrorismo e inoltre si deve considerare che le aree in questione sono già sottoposte a vincolo».
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Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © riproduzione riservata
Immagine in evidenza: una veduta dello stagno di San Giovanni
