Sanluri Patto con l'istituto Colli Vignarelli per il recupero del patimonio identitario
Un patto d’acciaio tra scuola e istituzioni per salvare le antiche mura medievali, o quel poco che ancora ne rimane.
Operazione nostalgia e volontà di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale cittadino, queste le principali motivazioni che hanno spinto il comune di Sanluri verso l’idea di un progetto che potesse coinvolgere i giovani studenti dell’istituto tecnico Colli Vignarelli sotto la supervisione della Sovraintendenza ai beni culturali.
L’accordo, siglato tra il dirigente scolastico Maurizio Pibiri e il sindaco di Sanluri Alberto Urpi, prevede un progetto virtuoso, il quale impegnerà gli studenti in un’esperienza diversa rispetto al classico concetto di apprendimento frontale, un percorso che li vedrà assoluti protagonisti sul campo, attraverso il ricorso a tecnologie e strumenti all’avanguardia nel recupero rurale e architettonico.
«L’obiettivo è quello di ricostruire la storia attraverso l’approfondita ricerca su documenti storici, archivi e sopralluoghi nelle zone interessate - ha spiegato il primo cittadino Alberto Urpi - un lavoro che miri alla valorizzazione e alla sopravvivenza delle antiche fortificazioni della città di Sanluri, quelle che ancora si trovano sul suolo cittadino e che per la maggior parte risultano custodite all’interno di diverse abitazioni private».
L’antica fortificazione è stata cancellata quasi sette secoli fa in seguito alle note vicissitudini storiche che hanno caratterizzato la storia isolana dal dominio spagnolo in poi, vittima di saccheggi e demolizione incontrollata. Settecento anni dopo la costruzione della cinta muraria che fortificava l’antico borgo e il suo castello, ciò che ne rimane, come detto, è ben poco.
Rari frammenti semidistrutti a rischio crollo e in totale stato d’abbandono, addirittura intere pareti divenute nel tempo e nelle successive espansioni urbanistiche, vere e proprie parti integranti delle numerose abitazioni sorte nelle aree che in passato delimitavano il borgo. Una situazione che ha spinto l’amministrazione comunale, su proposta del consigliere Giampaolo Podda, ad aprire una finestra storica sulla memoria e sull’importanza che ha rivestito la cinta muraria nel passato della città.
Si partirà con una dotazione di circa 30 mila euro che punti al recupero, alla bonifica e alla pulizia completa dei resti, con tanto di illuminazione notturna che possa rivalutare l’area. Un impegno in nome della cultura e della valorizzazione di un percorso identitario che Sanluri, grazie anche alla presenza del castello giudicale e di uno dei borghi più suggestivi e meglio conservati dell’isola, tiene a rimarcare.
Fabio Leo © Riproduzione riservata
Immagine in evidenza: una porzione dell’antica “Muralla” ancora eretta nel centro storico di Sanluri