Ingurtosu

 Arbus - Il punto di vista del Gruppo Territorio, Ambiente e Lavoro di Arbus

Arbus partecipa con un progetto di recupero del borgo di Ingurtosu al bando del ministero dei Beni culturali che prevede anche la Sardegna nella selezione di interventi volti alla “rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o già abbandonati”.

Un’interessante opportunità, visto che il bando comprende 30 milioni di euro, di cui 20 per il programma Cultura e Sviluppo e 10 per il piano Cultura e Turismo.

Un po’ tortuoso il percorso della progettazione, che ha visto il comune di Arbus, a corto di personale tecnico e a ridosso della scadenza, accettare la proposta di collaborazione del Gruppo territorio ambiente e Lavoro di Arbus (Gtal), composto da cittadini di diverse estrazioni lavorative.

Il coordinatore del Gruppo, ha così raccontato le difficoltà :«La nostra storia di collaborazione è totalmente trasparente, non altrettanto posso dire dell’amministrazione comunale nel suo complesso. Da alcuni è stata apprezzata e condivisa, da altri vista come un’intrusione rispetto ai loro piani su Ingurtosu. La stessa minoranza non ha visto il progetto di buon occhio. Non pensavamo di doverci attivare anche sulla ricercare dei partner, ma all'ultimo giorno anche questi sono stati trovati. Il progetto è carente sotto alcuni aspetti, e se avessimo saputo per tempo della proroga concessa al 7 febbraio, avremmo potuto, finalmente rileggerlo ed adattarlo perfettamente a quanto richiesto dal bando. Ma della proroga siamo venuti a conoscenza solo a termini scaduti. Abbiamo chiesto che venga individuato come soggetto attuatore l’Igea spa (Interventi Geo Ambientali), perché il bando richiede che sia un soggetto pubblico: chi, meglio dell'Igea, controllata al 100% dall'assessorato regionale all'Industria, attuale gestore dei Beni Minerari ed erede dell'Emsa (Ente Minerario Sardo), progettista, tramite la Pro.Ge.Mi.Sa.(Progettazione Gestione Miniere Sarde), potrebbe essere il soggetto attuatore? Igea è stata in grado in grado (con l'Ufficio di Piano fatto a Montevecchio a metà degli anni '90) di redarre lo splendido lavoro del Piano di Recupero di Montevecchio Ingurtosu, lavoro enciclopedico, curato in anni e anni di impegno dall'ingegnere Ivano de Carlo: un piano che già contiene uno studio di fattibilità, conforme a quanto richiesto dal bando, da adattare e inviare al ministero entro il 15 marzo, come integrazione richiesta».


Qualche critica sulla conduzione dell’operazione è giunta anche dal capogruppo Michele Schirru, a nome del gruppo di minoranza Arbus bene comune: «Abbiamo seguito attraverso la chat del gruppo Gtal le varie vicende, dopo aver letto il bando, anche per noi Ingurtosu era il perfetto candidato. Il progetto che è stato presentato è frutto anche del lavoro della scorsa amministrazione, come i piani di utilizzo del 2016, molte parti del progetto Ecoparco oltre ovviamente progetti più datati come Progemisa e Agip. Ciò che non condividiamo è il metodo utilizzato dall'amministrazione: se il Comune avesse predisposto un avviso pubblico si sarebbero coinvolti più partner, comunque coordinati dal gruppo Gtal e con il coinvolgimento dei professionisti arburesi che sicuramente non mancano. Abbiamo notato ambiguità da parte dell’amministrazione: il progetto non è organico, inoltre, ed è la cosa più grave, la domanda è stata inviata vuota, non compilata. Mi ero subito accorto e avevo contattato il gruppo Gtal. Nonostante la proroga fino alle 9.30 del 7 febbraio non è stata integrata nei tempi, visto l'invio dopo le 18 del giorno stesso. Un pressapochismo totale da parte del Sindaco: se questo è il nostro approccio al Pnrr partiamo veramente male e inoltre rischiamo che il grande lavoro fatto dal gruppo e dai volontari, venga vanificato».

Qualche dubbio, che riguarda i partner finanziatori degli altri progetti, è nutrito anche dal vicesindaco Paolo Salis che si è così espresso: «Non ho la certezza che il recupero di Ingurtosu possa essere scelto tra i progetti, io stesso faccio parte del gruppo Gtal ma ci sono progetti per altri borghi che hanno dei partner finanziatori. Ho dato la mia massima partecipazione e fiducia al gruppo e tutti, soprattutto i tecnici hanno lavorato bene».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Nell'immagine in evidenza: laveria di Naracauli, a Ingurtosu

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