Alberto Urpi

 Sanluri  Resta da affrontare il nodo della gestione

Il Museo giudicale della Sardegna si farà. Il comune di Sanluri e quello di Oristano, in accordo con il ministero dei Beni culturali, la Regione e le rispettive Province, hanno trovato l’intesa dopo sedici lunghi anni di attesa.

Il patto, sancito nero su bianco in un nuovo protocollo d’intesa firmato a dai rappresentanti dei cinque enti coinvolti, rilancia a pieno titolo l’impegno per dare finalmente vita a una storica incompiuta. Se gli aspetti tecnici, relativi al progetto di allestimento e all’elenco dei documenti e reperti da esporre, sono ormai in buona parte definiti, resta da affrontare il nodo più cruciale: quello della gestione.

Al vaglio numerose ipotesi, la più probabile, al momento, quella di una Fondazione ad hoc sulla falsariga di quella già attivata per i Giganti di Mont’e prama. «Ci siamo impegnati molto su un tema che ci sta particolarmente a cuore e su una vicenda che si trascina oramai da troppo tempo - ha dichiarato il primo cittadino di Sanluri Alberto Urpi - superato lo scoglio della firma tra le parti, ora manca solo l’ultimo via libera da parte della soprintendenza, la quale invito ad essere celere e a comprendere le varie esigenze delle singole comunità coinvolte, basti pensare che si parla di circa quindici nuovi posti di lavoro».

L’idea del museo nasce nel 2005, ma nel frattempo, la macchina burocratica, inceppatasi più volte, ha prodotto solo ritardi. Ora, però, pare essere giunti finalmente a un punto di svolta, con l’individuazione, tra l’altro, dei locali che ospiteranno le due sedi del museo: l’ex Monte granatico di Sanluri e il palazzo Arcais di Oristano, antica dimora dei marchesi d’Arcais.

«Si tratta di un opera di fondamentale importanza per la storia della Sardegna e per ciò che ha rappresentato la battaglia di Sanluri nell’età medievale; la nostra città ha rivestito un ruolo da protagonista assoluto in uno degli eventi storici più rilevanti della storia a livello internazionale» - ha proseguito il sindaco - noi, dal canto nostro, abbiamo da tempo provveduto a ultimare le opere edili e murarie dei locali dell’ex Monte granatico e siamo dunque pronti a ospitare la parte multimediale e la parte inerente la bibliografia della storia dei giudicati e della battaglia del 1409 contro gli aragonesi - ha concluso Urpi - ora l’ultima parola spetta alla soprintendenza, siamo soddisfatti di quanto ottenuto fin qui e rimaniamo fiduciosi sul fatto che i tempi possano essere relativamente brevi».

Fabio Leo © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: il sindaco di Sanluri, Alberto Urpi (Foto Giordano Corallo)

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