Funtanazza

 Arbus - Lo strumento di gestione del territorio mancava da 47 anni

Arbus ha finalmente un suo Puc: il Piano urbanistico comunale, lo strumento di gestione del territorio che regola la destinazione delle aree è stato approvato dal Consiglio comunale.
Uno strumento di programmazione urbanistica mancava ad Arbus da 47 anni: nel 2016 la procedura era stata riaperta dall’amministrazione Ecca perché precedentemente, nel 2014, il Puc era stato bocciato dalla Regione. Il nuovo piano era stato presentato durante la scorsa amministrazione, frutto del lavoro congiunto tra tecnici, l’ex assessore all’Urbanistica Gianni Lussu e gli uffici comunali.

«Il piano urbanistico di Arbus – ha spiegato Gianni Lussu – ci dice che nelle zone F, cioè le zone turistiche, le nuove edificazioni potranno riguardare solo aree turistico/ricettive: è stata una scelta. Ci sarà la possibilità di avere nuovi volumi a Sant’Antonio di Santadi, a Funtanazza, ma la grande novità è che con il Puc verrà rimosso un grande ostacolo al recupero delle aree minerarie: oggi gli ex edifici minerari hanno una destinazione industriale, il Puc gli conferisce una destinazione turistico ricettiva. Gli edifici continuano a restare di proprietà di Igea s.p.a. ma l'idea di una riconversione turistica di quelle aree oggi è scritta sulla carta. Abbiamo finalmente la cornice del quadro e abbiamo disegnato i tratti più importanti del disegno dello sviluppo, ora agli attori principali, l’amministrazione, le aziende e i privati dovranno completare l'opera».


Il Puc è stato approvato all’unanimità ma non sono mancate le precisazioni, come quella del vicesindaco Paolo Salis: «il Puc arriva a settembre, a 10 mesi dalle numerose correzioni chieste dagli uffici della Regione. Personalmente mi ero espresso negativamente già a luglio 2020 con voto contrario. La minoranza ci accusa di aver tardato ma da dicembre 2019 a luglio 2020 il Puc è stato riapprovato per un loro errore nella classificazione della zona di Funtanazza. Verificarlo prima di approvarlo, nel tentativo di migliorarlo da subito, ci è sembrato un atto dovuto. Personalmente sono molto critico, e tralasciando la polemica politica, ritengo fosse carente fin da subito: i portatori di interesse non sono solo quelli turistici, ma anche chi sul territorio vive tutto l'anno, le nostre imprese, le nostre aziende. Per portare a casa il piano abbiamo rinunciato alle nostre volumetrie, non è una vittoria. Mi sono spogliato dei colori politici e del ruolo di tecnico in favore di un Puc che spero possa portare benefici ai cittadini, anche se rimango scettico sulle sue reali ricadute economiche sul territorio. Abbiamo scelto il consiglio quale massima assise per presentare agli arburesi gli indirizzi per una proposta di variante che intendiamo apportare appena approvato definitivamente; una variante che tenga conto di quelle risorse presenti da decenni sul territorio e talvolta mai ascoltate».

Diversa la valutazione di Michele Schirru, capogruppo di Arbus bene comune, che ha invece commentato: «questo è un grande risultato per Arbus. È un lavoro durato cinque anni e ora le opportunità andranno colte dal pubblico, dal privato e dai cittadini. Funtanazza, la Costa Verde e sopratutto le aree ex minerarie sono le tre zone da cui si potranno trarre maggiori benefici. Ci fa piacere che chi ha contestato il piano, chi ha detto che il piano uccideva il paese e il suo futuro, lo abbia votato. Avranno cambiato idea».

Valentina Vinci (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: la colonia marina di Funtanazza

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