San Gavino Approvato all'unanimità il regolamento per gli istituti di partecipazione
Il Consiglio comunale ha approvato un regolamento, elaborato dalla Commissione statuto e regolamenti, che ha come obiettivo quello di valorizzare e agevolare le forme di partecipazione dei cittadini all’attività amministrativa e sociale della comunità.
Nei quattordici articoli che lo compongono si tracciano le linee per la creazione delle consulte e per la presentazione di mozioni e interpellanze civiche, come ha illustrato la consigliera di maggioranza e presidente della commissione Maria Bonaria Secci, che ha commentato: «ci auspichiamo che questo regolamento trovi attuazione e che i cittadini si sentano stimolati a dare suggerimenti all’amministrazione affinché ci sia una collaborazione costante».
L’assessora alle Attività produttive Silvia Mamusa, in qualità di componente della commissione, ha posto l’accento sullo spirito di collaborazione che è stato alla base della stesura del regolamento: «è stato un lavoro proficuo, portato avanti in maniera condivisa dai consiglieri di maggioranza, minoranza e del gruppo misto. Personalmente ho ravvisato l’importanza della presenza e della regolamentazione delle consulte; anche per questo non è stata costituita una commissione consiliare per occuparci del commercio, come anche di altre tematiche, perché si è ritenuto più utile optare per una maggiore apertura verso la comunità con la partecipazione, proprio attraverso le consulte, di soggetti esterni. Ci saranno gli strumenti per agevolare le proposte anche per quanto riguarda le attività produttive ed economiche della nostra cittadina».
Il consigliere Stefano Altea ha poi aggiunto: «come gruppo misto avevamo stimolato la discussione sugli istituti di partecipazione, che è quello che ci chiede la Costituzione come anche anche il nostro statuto comunale, e cioè mettere nelle condizioni i cittadini di dialogare con chi ha il potere di decidere per la comunità. Questo regolamento è estremamente evoluto perché raccoglie gli istituti della mozione e dell’interpellanza popolare. Un gruppo di cittadini – cento firmatari nel caso della mozione e cinquanta nel caso dell’interpellanza – potrà presentarsi in consiglio comunale per chiedere che la giunta o il consiglio, a seconda delle competenze, prenda un impegno su una determinata materia o per avere chiarimenti su questioni che stanno particolarmente a cuore. Raramente si dà una tale rilevanza al cittadino e questo è per noi motivo di orgoglio».
Accolta anche la proposta del consigliere di minoranza Nicola Garau alla modifica dell’articolo riguardante la composizione della consulta. Ai quattro consiglieri previsti inizialmente se ne aggiungerà un quinto: uno in rappresentanza della giunta, due del gruppo consiliare di maggioranza e due del gruppo di minoranza. La maggioranza spetterà comunque ai cittadini, che saranno sei su un totale di undici componenti.
«La speranza è che le persone vengano a conoscenza di questi strumenti. È nostro compito parlarne per diffondere la notizia, perché solo così si arriverà a iniziative e discussioni interessanti», ha concluso la consigliera di maggioranza Giulia Figus.
Sabrina Abis © Riproduzione riservata