Comune di San Gavino

 San Gavino  La richiesta: un fondo a sostegno delle attività produttive

L'amministrazione di San Gavino, replica alla richiesta presentata dai due consiglieri del gruppo misto, Stefano Altea e Nicola Orrù, e dai cinque consiglieri di minoranza: Daniela Inconis, Angela Canargiu, Nicola Garau, Antonella Matzeu e Stefano Musanti, formalizzata lo scorso 24 aprile. 

L’obiettivo è convocare un Consiglio comunale straordinario per discutere, entro le prossime due settimane (come previsto dai termini) della creazione di un fondo a sostegno delle attività produttive: «l’idea è di replicare quanto avvenuto, per esempio, nel comune di Monserrato, attingendo ai dati dei beneficiari del fondo creato nel 2020», ha affermato Stefano Altea.

La critica mossa all’amministrazione si ricollega alle recenti polemiche sull’aumento della Tari rispetto al 2020 quando, al contrario, vi era stata una riduzione della tariffa: «le attività produttive, parrucchieri, bar e ristoranti, complici le varie chiusure, hanno prodotto molti meno rifiuti nel corso dell’ultimo anno e, di conseguenza, conferito molto meno, eppure si ritroveranno a pagare una tassa più alta».

A questo va aggiunto che, come si legge nel testo della mozione, «i ristori statali e regionali sono del tutto insufficienti a colmare le enormi perdite subite» e «i costi vivi di gestione delle attività non sono mutati durante questo periodo e pertanto i debiti per affitti, spese di energia, acqua e tasse gravano in maniera insostenibile sulle spalle dei nostri compaesani».

Per questo, continua Altea, «è un dovere morale sostenere a livello locale le attività che hanno subìto perdite e cali di fatturato a causa di provvedimenti normativi che le hanno costrette a chiudere o lavorare a singhiozzo».


La risposta della maggioranza, è giunta tramite una nota di Silvia Mamusa, assessora al Commercio e alle Attività produttive: «nel corso del 2020 l’amministrazione comunale aveva individuato le risorse di bilancio da destinare a commercianti, imprenditori e liberi professionisti che, nel periodo di maggiori restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19, avevano dovuto chiudere o sospendere temporaneamente la propria attività. [...] Si è trattato di 100 mila euro messi a disposizione, in contemplazione dei necessari equilibri di bilancio. Si è intervenuti su circa 120 richieste, con importi ripartiti tra le attività obbligate alla chiusura totale (1.050 euro) e le attività che hanno chiuso parzialmente (circa 525 euro)».

Mamusa replica anche sull’aumento delle tariffe: «il 26 marzo abbiamo approvato il bilancio, [...] siamo riusciti a mantenere stabili Imu e Tosap. La Tari ha subìto un piccolo aumento ma che abbiamo ripartito diversamente riuscendo a incidere meno sulle attività non domestiche perché più colpite dalle continue restrizioni legate alla pandemia. [...] Siamo disponibili a riaprire la discussione su temi importanti per le nostre attività: attivazione del centro commerciale naturale e del mercato dei produttori».

Infine, Mamusa esprime la speranza che la campagna vaccinale in Sardegna porti una boccata di ossigeno e che «con le possibili riaperture si possa rimettere in moto tutto il settore economico della nostra comunità».

Sabrina Abis © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: Comune di San Gavino

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