Guglielmo Cirronis

 Pabillonis - Il duro lavoro nei campi, la guerra e la famiglia

Quando il piccolo Gugliemo Cirronis nacque, il re era Vittorio Emanuele III e al governo c’era il socialista Ivanoe Bonomi, il penultimo Presidente del consiglio prima dell’avvento del fascismo. La Pro Vercelli si apprestava a vincere il suo settimo scudetto e papa Achille Ratti da lì a poco sarebbe diventato papa Pio IX.

Ora che tziu Guglielmo ha compiuto 102 anni ci si rende conto del primato di longevità che profuma di storia.

Figlio di Antonio Cirronis e Caterina Pinna, già da piccolo cominciò a lavorare in campagna, la sua famiglia possedeva terreni e bestiame. Abbandonò la scuola in quarta elementare per via dei metodi non troppo dolci della maestra, fu picchiato diverse volte e decise così di non entrare più in aula. Nel 1942 all’età di vent’anni, fu chiamato sotto le armi; raggiunse così Cagliari dove fece il corso di spolettatore per poi partire verso Macomer nel 13° reparto di artiglieria. Nel maggio dello stesso anno fu poi trasferito a Berchidda, poi a Tempio e successivamente a Nuoro. A fine anno fu mandato in Corsica.


 Nel 1943, dopo l’armistizio, rientrò a Pabillonis, ma nel 1945 fu richiamato a Cagliari e poco dopo partì per Napoli: «quando Benito Mussolini e Claretta Petacci furono uccisi vidi i festeggiamenti nelle strade della città, la gente era consapevole che il duce aveva rovinato l’Italia» ha ricordato in diverse occasioni tziu Guglielmo.

Fu poi trasferito a Livorno e dopo poche settimane fu ricoverato e operato per una grave peritonite, arrivò a pesare trenta chili e un medico lo trasportò in spalla nell’ospedale da campo, dove fu curato e accudito dalle crocerossine.

Finita la guerra, ristabilitosi fisicamente, potè tornare definitivamente a casa, e riprese così il lavoro nei campi. Nel 1958 sposò la sua amata Adele (per tutti Elena), nacquero tre figlie: Antonella, Isella e Anna Pina, tutte diventate poi maestre.

Ieri, nel giorno del suo compleanno, anche il sindaco di Pabillonis Riccardo Sanna e l’assessora Graziella Gambella hanno voluto portare un saluto a tziu Guglielmo, donando all’ultracentenario una pergamena a nome del Consiglio comunale e da parte di tutti i cittadini.

«Ha letto e gradito la targa ricordo, si è emozionato» ha riferito la figlia Antonella, «mio padre è sempre stato presente e premuroso con noi e con i nostri figli e i suoi insegnamenti e il suo amore sono il dono più grande che abbiamo».

Anche se con qualche acciacco il super nonnino ha ancora dei nitidi ricordi, ha rammentato di quando è stato Consigliere comunale nel dopoguerra con il primo sindaco ( Giovannino Porcu) eletto nel 1946 dopo l’ultimo podestà.

La storia, quella vissuta, quella che traccia col tempo le linee delle rughe del viso e delle mani, ha la vitalità e il coraggio di tziu Guglielmo Cirronis. Atrus annus cun saludi!

 

Stefano Cruccas (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) © Riproduzione riservata

Immagine in evidenza: l'assessora Gambella, tziu Guglielmo Cirronis e il sindaco Riccardo Sanna.

Di seguito: la pergamena donata.

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